Quali sono i 5 passaggi della comunicazione persuasiva?
Persuasione non è manipolazione: è connessione Per anni ho avuto paura della parola “persuasione”.Mi sembrava qualcosa di freddo, manipolatorio, quasi truffaldino. L’idea di “convincere qualcuno” mi metteva a disagio. Poi ho capito che il problema non era la persuasione in sé, ma il modo in cui spesso ci viene insegnata o mostrata, la comunicazione persuasiva. Oggi la vedo così: comunicare in modo persuasivo significa accompagnare l’altra persona verso una scelta che può essere utile per lei. Vuol dire creare un messaggio che non solo arrivi, ma venga anche accolto. E la differenza tra “forzare” e “convincere” sta tutta in come strutturiamo quella comunicazione. È qui che entrano in gioco i 5 passaggi fondamentali della comunicazione persuasiva: una mappa pratica per orientarsi, parlare con chiarezza e far arrivare il proprio messaggio senza rinnegare la nostra etica o emotività. Una base teorica: dalla retorica classica alla comunicazione persuasiva moderna Prima di entrare nei passaggi concreti, vale la pena ricordare che la comunicazione persuasiva ha radici antiche. Già Aristotele, nella sua Retorica, parlava di tre strumenti fondamentali per persuadere: ethos (credibilità), pathos (coinvolgimento emotivo), logos (argomentazione logica). Più recentemente, studiosi come Paul Watzlawick hanno definito gli assiomi della comunicazione, sottolineando che “non si può non comunicare” e che ogni comunicazione ha un contenuto e una relazione.Questo ci ricorda che la persuasione non è solo questione di parole, ma anche di tono, postura, coerenza, intenzione. Insomma, la teoria è chiara: per farsi ascoltare davvero, bisogna lavorare su più livelli.E questi 5 passaggi ti aiutano a farlo in modo pratico. 1. Attirare l’attenzione: senza attenzione, non c’è ascolto Il primo passo della comunicazione persuasiva è rompere il rumore e cioè attirare l’attenzione in pochi secondi. Viviamo in una società in cui tutto parla, tutto compete, tutto vuole spazio. Sui social, in un meeting, in una call: se non riesci a catturare l’attenzione nei primi secondi, il tuo messaggio si perde. Non serve essere eclatanti: serve essere rilevanti. A me capita spesso di iniziare un post o un discorso con una domanda sincera, o con una frase che mostra subito che capisco il problema dell’altra persona. Ad esempio:“Ti è mai capitato di avere qualcosa di importante da dire… e sentire che nessuno ti ascolta davvero?”Quel “ti è mai capitato” ha un potere enorme. È inclusivo, empatico, apre la porta. Attirare l’attenzione non significa per forza essere brillanti, originali o intrattenere a tutti i costi. Spesso, l’attenzione nasce quando chi ti legge si riconosce in quello che dici. Quando trova una parola, una domanda, un’immagine che risuona con la sua esperienza. Quello è il momento in cui si ferma. Non perché l’hai stupita, ma perché si è sentita vista. 2. Generare interesse: il momento in cui chi ascolta si dice “parla di me” Una volta che hai catturato l’attenzione, devi mantenerla viva. Qui entra in gioco l’interesse: una forma più profonda e duratura di attenzione. Il trucco, se così vogliamo chiamarlo, è mostrare subito che ciò che stai dicendo ha un impatto sulla vita di chi ascolta. Che non stai parlando di te, ma per lui o lei. Che poi non è un trucco: è il valore del messaggio che vuoi veicolare. Questo è un passaggio che io stessa ho imparato a fatica: per anni ho iniziato i miei contenuti con “Io faccio, io offro, io propongo”, poi, testando e parlando con le mie clienti ho finalmente realizzato che l’interesse nasce quando parliamo dei bisogni, dei blocchi o dei desideri di chi ci sta leggendo. Non basta dire “offro consulenze di comunicazione”:Devi dire:“Se ti senti bloccata ogni volta che devi raccontare il tuo lavoro, e vorresti farlo con parole più autentiche ed efficaci… ecco da dove possiamo partire.” Lì scatta la scintilla. E la relazione comincia davvero. 3. Creare desiderio: far intravedere la trasformazione Attirare attenzione e suscitare interesse non bastano. Il cuore della comunicazione persuasiva è creare desiderio. È qui che devi aiutare l’altra persona a immaginare come sarà dopo aver scelto te, il tuo servizio, la tua proposta. Il desiderio nasce da una visione concreta e positiva di ciò che potrà cambiare. Non è una promessa irrealistica: è una possibilità desiderabile. Qui puoi usare esempi, storie, scenari futuri:“Immagina di scrivere il tuo prossimo post senza blocchi, sapendo esattamente cosa dire e come dirlo. Immagina che, appena lo pubblichi, qualcuno ti scriva: ‘Sembrava parlasse proprio a me.’”Non sto parlando del mio corso. Sto parlando della trasformazione che può portare. Il desiderio si attiva quando diamo forma al cambiamento. 4. Indicare un’azione chiara: le persone non agiscono se non glielo chiedi Lo so, può sembrare scontato: ma quante volte hai letto un post, ascoltato una presentazione o visitato una pagina web e non era chiaro cosa fare dopo? Nella comunicazione persuasiva, l’azione non è implicita: è esplicita, diretta, gentile ma chiara. Se vuoi che qualcuno compia un passo, che sia scrivere, iscriversi, rispondere, acquistare, devi dirglielo. E devi farlo in modo coerente con il tono del messaggio. Io ho imparato a usare call to action diverse a seconda del contenuto: L’azione chiara è il nesso tra il messaggio e il risultato. 5. Rafforzare la fiducia: se non si fidano, non scelgono Anche se hai fatto tutto bene, gancio, interesse, desiderio, azione, se chi ti ascolta non si fida, non agirà. Questo è il passaggio più sottile ma anche il più importante. La fiducia si costruisce nel tempo, con coerenza, tono autentico, ascolto e può essere anche rafforzata nel singolo messaggio, se sai usare i giusti elementi. Io spesso inserisco: La fiducia si alimenta con la trasparenza, non con la pressione.E senza fiducia, nessuna persuasione funziona davvero. In sintesi: i 5 passaggi della comunicazione persuasiva Li riassumo qui, ma sappi che funzionano solo se li rendi tuoi, con la tua voce e il tuo modo di essere (nemmeno un utilizzo ottimo di ChatGPT ti salva se non personalizzi): Questa struttura serve per vendere, ed è utile ogni volta che hai qualcosa da comunicare e vuoi che arrivi davvero. Come usare i 5 passaggi della comunicazione persuasiva sui