Nome dell'autore: Marika Maino

Web writer con la SEO dentro: ti aiuto a portare il tuo blog professionale in alto nelle ricerche di Google attraverso i testi. La vita per me è un bicchiere mezzo pieno... che poi nel caso lo svuoto io!

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Scrittura consigli, Scrittura web

Testi persuasivi: evita il futuro per 3 e più motivi

Sei pronta a dare vita ai tuoi testi persuasivi, trasformandoli in potenti generatori di vendite? Immagina di conquistare il pubblico, spingerlo all’azione e trasformare le loro intenzioni in acquisti con una sequenza di parole ben piazzate. Sì, è tutto possibile! Ma c’è una cosa che mette i bastoni tra le ruote anche ai messaggi più efficaci: il tempo futuro. Il futuro nei testi persuasivi? Non ha futuro! Scrivere testi di vendita con il futuro è come prendere una strada sterrata quando potresti prendere l’autostrada. Non è un errore grammaticale o di struttura, ma ti pone davanti a un’altra sfida: rischi di indebolire la potenza del tuo messaggio. Perché succede questo? Continua a leggere per scoprire almeno i tre motivi cruciali (ma ne vedremo anche altri) che rendono il tempo presente il vero protagonista nei testi persuasivi. Cosa si intende per testi persuasivi? Oggi i testi persuasivi sono il segreto per coinvolgere il pubblico, trasmettendo fiducia, empatia e un senso di urgenza. Non si tratta solo di elencare i vantaggi di un prodotto o servizio, ma di creare un legame emotivo con il lettore/consumatore, offrendo soluzioni concrete ai loro problemi e bisogni. Sono come il tuo migliore amico che ti spinge a fare quel salto di fiducia. Ti incoraggia, ti sprona, e alla fine ti porta dove vuoi essere. o almeno, così dovrebbero essere. Anche perché abbiamo davanti delle persone (a proposito hai creato le tue reader personas? Ecco come fare) sempre più attente e “skillate”, che per capirci, non si bevono (fortunatamente a mio avviso) più tutta quella solfa del copy di vendita classico. I testi persuasivi sono orientati all’azione, utilizzando il potere delle parole per spingere i lettori verso una decisione d’acquisto, il più immediata possibile. Incorporano elementi di storytelling, leve della persuasione (come la riprova sociale e autorità) per accrescere la credibilità del messaggio e guidare il pubblico verso l’azione desiderata. Insomma, roba da “markettari” starai pensando, e invece no, non più: non ci sono più frontiere, e con i social, Instagram in primis, tutti i professionisti o imprese che comunicano vogliono anche vendere (ovvio). Ritorno al futuro parte prima: e poi vediamo se tornerà Nel campo della comunicazione persuasiva, l’utilizzo del tempo futuro può rappresentare una sfida significativa. Secondo Roger Dooley, star del neuromarketing, in un articolo pubblicato su Forbes, l’abuso di espressioni al futuro può innescare incertezze nei potenziali clienti, minando la fiducia nelle promesse fatte. Dooley evidenzia come frasi che prevedono un risultato futuro, come “sarai in grado di…”, possano sembrare ambigue e generare dubbi, piuttosto che convincere dell’efficacia di un prodotto o servizio. Questa osservazione suggerisce che le promesse vaghe legate al futuro possano non essere sufficientemente persuasive per stimolare l’azione dei consumatori. L’incertezza associata alle previsioni future è un concetto ampiamente riconosciuto nel marketing e nella psicologia del consumatore. Il futuro, per sua natura, è intriso di incognite e promettere successo o vantaggi in un tempo indefinito può risultare in una percezione di rischio da parte del potenziale cliente. Gli individui pare preferiscano opzioni con esiti chiari e sicuri. Quindi, perché non offrire loro una certezza adesso invece di promesse future incerte? Insomma tutto chiaro? Il futuro è incerto anche nel marketing! Facciamo un esempio concreto di testi persuasivi La specificità del presente ti fa sentire già un passo più vicino al tuo obiettivo: perché aspettare il futuro quando puoi ottenere risultati già adesso? 3 motivi per NON utilizzare il tempo futuro nei testi persuasivi e di vendita: l futuro nel mondo dei testi persuasivi? Meglio evitare, ecco perché: Altre 2 tips per i tuoi testi persuasivi: 1 L’urgenza del presente: come alimentare le decisioni Hai presente quella sensazione di dover fare qualcosa subito, senza aspettare il momento giusto? Ecco, questa è l’”urgente urgenza” del presente nei testi persuasivi! Quindi, diamo un’occhiata più da vicino: immagina il presente come quel tipo agitato che ti spinge a muoverti ora e non più tardi. Quando mettiamo il focus sul presente nei nostri messaggi, creiamo quel senso di “ora o mai più” che ti fa alzare dalla sedia e agire. E aspetta, c’è di più! Le frasi al presente non solo danno un calcio al sedere, ma spingono i potenziali clienti a decidere con rapidità e sicurezza. È come se dicessero: “Non aspettare, agisci adesso!”. E sai una cosa? Funziona davvero. Solo in quest’ultimo anno ho scritto copy di vendita per almeno 30 siti e ti posso confermare che tante landing stanno generando traffico di qualità e contatti utili. 2 La Connessione emotiva del Qui e Ora Il buon Orazio ci diceva Carpe Diem, oggi facciamo un salto nel qui e ora dell’emotività! È proprio qui che si crea quel legame immediato con il pubblico. Quando parliamo al presente, il pubblico si sente coinvolto, come se fosse parte della storia che stiamo raccontando. E cosa c’è di meglio che farli sentire parte di qualcosa? Niente! Ecco perché il presente è il migliore amico di chi vuole vendere. Aiuta i tuoi potenziali clienti a immaginare il futuro luminoso che il tuo prodotto o servizio può offrire proprio adesso. Futuro strategico: come usare il futuro nei testi persuasivi? Il futuro potrebbe sembrare un po’ come quel parente strano che non sai mai cosa aspettarti, ma non lo escludere completamente dalla tua vita di scrittore persuasivo! Certo, potrebbe essere un po’ rischioso se non lo gestisci con cura, ma con un tocco di genialità strategica, può diventare il tuo migliore alleato. Nei testi persuasivi puoi utilizzare il concetto di futuro meglio evitare la declinazione del verbo nel tempo futuro. 3 Esempi per utilizzare il futuro nei testi di vendita: 1. Descrivere la visione del tuo brand: In questo caso, il futuro viene utilizzato per delineare l’ambizione del brand e la sua mission. 2. Illustrare scenari futuri possibili: Il futuro viene utilizzato per mostrare i potenziali benefici del prodotto o servizio in un contesto realistico. 3. Offrire garanzie o assicurazioni sul futuro: Il futuro viene utilizzato per rassicurare il cliente e aumentare la sua fiducia nel brand. Altri esempi per sfruttare il concetto di futuro: In tutti questi casi, il futuro è utilizzato in modo strategico per rafforzare il messaggio del copy e aumentare la sua efficacia, ma non attraverso il tempo futuro, quanto attraverso l’idea di futuro! Ti è chiara la differenza?

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Scrittura consigli, Scrittura social

15 Tips+1 per migliorare la tua scrittura social

Se pensi che la scrittura sui social sia solo un mezzo di comunicazione, stai sbagliando qualcosa! la scrittura è una leva delle più potenti e solide per creare connessioni, costruire il proprio brand e accelerare la crescita professionale. La vera sfida è spesso catturare l’attenzione in un mondo sovraccarico di informazioni (social fatigue)! Questo articolo ti fornisce strumenti e spunti pratici per migliorare la scrittura social e la percezione di valore del tuo brand professionale! Senza una scrittura pensata e curata, non puoi avere una comunicazione davvero efficace, i messaggi rischiano di perdersi nel rumore, rendendo più difficile raggiungere il pubblico desiderato e ottenere il riconoscimento che meriti. Ecco perché i tuoi post meritano una strategia che vada oltre gli obiettivi di business e di vendita, ma che includano anche obiettivi di comunicazione. Pronta a partire? Scopri il potere nascosto della Scrittura sui social Se pensi che la scrittura sui social sia solo un mezzo di comunicazione, stai sbagliando qualcosa! La scrittura è una delle leve più potenti e solide per creare connessioni, costruire il proprio brand e accelerare la crescita professionale. La vera sfida è spesso catturare l’attenzione in un mondo sovraccarico di informazioni (social fatigue)! Questo articolo ti fornisce strumenti e spunti pratici per migliorare la scrittura social e la percezione di valore del tuo brand professionale! Senza una scrittura pensata e curata, non puoi avere una comunicazione davvero efficace. I tuoi messaggi rischiano di perdersi nel rumore, rendendo più difficile raggiungere il pubblico desiderato e ottenere il riconoscimento che meriti. Ecco perché i tuoi post meritano una strategia che vada oltre gli obiettivi di business e di vendita, ma che includano anche obiettivi di comunicazione. Pronta a partire? Allaccia le cinture e immergiti nel mondo della scrittura social che fa la differenza! Perché la Scrittura social è un gioco da professioniste? Come libera professionista, ogni parola che pubblichi è un mattone che costruisce il palazzo della tua reputazione online. Non è solo questione di vendere, è questione di esistere nel mondo digitale con una voce che sia autentica, riconoscibile e autorevole. I vantaggi di una scrittura social curata ed efficace sono davvero tanti, eccone alcuni dei più tangibili: Inizia proprio inserendo questi elementi nella tua strategia per migliorare la scrittura social, e non solo migliorerai la qualità dei tuoi contenuti, ma trasformerai ogni post in un’opportunità per crescere professionalmente e personalmente nel mondo digitale. L’arte di esercitarsi e sperimentare: la Pratica La scrittura sui social è un palcoscenico in continuo cambiamento, un laboratorio dove ogni esperimento può portare a scoperte sorprendenti (se poi cerchi un laboratorio pratico di scrittura online iscriviti alla Lista d’attesa de La Scrittureria: la 1° palestra di scrittura social e web!). Per restare al passo, devi essere pronta a sperimentare, testare e adattarti. Questo processo non è solo una necessità, ma un’opportunità entusiasmante per crescere e innovare. Varia le forme e gli stili, ma resta intera! Ogni piattaforma social ha il suo linguaggio unico e le sue sfumature. Instagram valorizza le immagini accompagnate da testi evocativi, LinkedIn predilige un approccio più formale e professionale, mentre Facebook offre un mix di entrambi, permettendo una maggiore flessibilità narrativa. Sperimentare con formati diversi, dai post brevi ai racconti più articolati, dalle storie visive ai caroselli, ti permette di scoprire cosa risuona maggiormente con il tuo pubblico. Questa varietà non solo mantiene il tuo brand fresco e dinamico, ma ti aiuta anche a comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei tuoi follower. Secondo studi come quelli condotti da Pew Research Center, le diverse piattaforme social attraggono demografie e comportamenti di utilizzo distinti. Ad esempio, Instagram è particolarmente popolare tra i giovani adulti, il che implica un linguaggio e un approccio visivo più diretto e accattivante. Conoscere queste sfumature ti permette di adattare i tuoi contenuti in modo più mirato e efficace. Dai valore ai feedback! I feedback del tuo pubblico sono come una bussola che ti guida nella giusta direzione. Seth Godin, uno dei più influenti pensatori del marketing moderno, sottolinea costantemente l’importanza di “spedire” il proprio lavoro: pubblicarlo, condividerlo, metterlo alla prova del pubblico, e poi ascoltare attentamente le reazioni. Imparare a leggere tra le righe dei commenti e delle interazioni ti permette di affinare il tuo messaggio e di adattare la tua strategia di comunicazione in modo più efficace. Questo processo di ascolto attivo e adattamento continuo è fondamentale per mantenere la tua scrittura pertinente e coinvolgente. Quanto sei aggiornata sui trend dei social? La scrittura per i social è un percorso di apprendimento e innovazione costante. Rimanere aggiornata sulle ultime tendenze, sperimentare nuove tecniche narrative, e adottare nuovi strumenti di scrittura e pubblicazione ti permette di essere sempre un passo avanti. Ad esempio, l’uso crescente di intelligenza artificiale e analisi dei dati nel content marketing sta rivoluzionando il modo in cui i contenuti vengono creati e distribuiti, offrendo nuove opportunità per personalizzare e ottimizzare la comunicazione. Naturalmente non è necessario cavalcare l’onda di tutti i trend che vedi, in prima battuta la vera differenza la fa quanto tu riesca a cogliere le tendenze e a farle tue: personalizzando le modalità rispetto alla tua attività. 15 Tips per migliorare la scrittura su Instagram Come Migliorare la Scrittura su Instagram + 1 Sii creativa e divertiti: infine, non dimenticare di divertirti! La creatività e la passione sono contagiose e possono trasformare i tuoi post in qualcosa di speciale. Pronta a lasciare il tuo segno? Inizia questo viaggio per migliorare la scrittura social con l’entusiasmo di chi sa che ogni parola può fare la differenza. Sperimenta, ascolta, adatta e innova. Ogni post, ogni caption, ogni aggiornamento, è un’opportunità per affinare la tua scrittura social. Sei pronta a intraprendere questo percorso di crescita continua? Allora, via! Il palcoscenico dei social media ti aspetta.

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Scrittura creativa su Instagram: dove le parole danzano e i pensieri fanno il twist!

La scrittura non è solo un modo per scarabocchiare pensieri su un foglio, è come una bacchetta magica per la mente, che ti aiuta a riflettere, a conoscere te stessa e a combattere quei piccoli mostri chiamati stress emotivi. E indovina un po’? Questa magia non si ferma solo a te. Anche i brand vogliono un po’ di questa pozione miracolosa, perché ne hanno capito da tempo la potenza e la necessità per creare una comunicazione di brand efficace e di valore. Ma cosa succede alla scrittura creativa su Instagram? Continua a leggere e scopriamolo insieme… Scrittura creativa su Instagram, e oltre La scrittura creativa è l’arte di raccontare storie, di evocare emozioni, di dipingere quadri con le parole. È quel tipo di scrittura che ti fa perdere nel tempo, che ti trasporta in un altro mondo. Ma non pensare che sia relegata solo ai libri o alle poesie tradizionali. In un’era digitale come la nostra, la scrittura creativa ha trovato nuovi palcoscenici: blog, e-book, newsletter e, appunto, Instagram. Pensa a quei post che ti hanno fatto sorridere o a quelli articoli che ti hanno commosso fino alle lacrime. E non è tutto. La scrittura creativa si manifesta anche in formati web innovativi: La scrittura creativa, quindi, non è solo un mezzo per esprimersi, ma è diventata uno strumento essenziale per connettersi e coinvolgere il pubblico nell’era digitale. Cosa dicono gli studi? Alcuni studiosi in camice bianco (probabilmente non indossavano davvero camici bianchi, ma fa figo immaginarlo) hanno scoperto che i brand che raccontano storie avvincenti e genuine creano legami più stretti con i loro clienti (studio pubblicato nel Journal of Marketing Research) un po’ come una stretta di mano tra vecchi amici. Una stretta di mano che si traduce in clienti fedeli, un’immagine brillante del brand e, ovviamente, in una bella pentola di monete d’oro. Un altro gruppo di ricercatori ha rivelato anche che raccontare storie vere rende i brand più “umani”, come il vicino di casa con cui vorresti fare un barbecue. In poche parole: se vuoi che il tuo brand brilli e balli al ritmo giusto, la scrittura creativa è la tua DJ! Cosa succede quando scrittura creativa e Instagram si incontrano? Hai mai avuto quella sensazione di vertigine quando leggi un libro talmente bello da dimenticare dove sei? E poi, PUF! Apri Instagram e ti ritrovi davanti a un post che sembra uscito dalla tastiera di un robot annoiato? Sì, è il grande duello tra la scrittura da Oscar e quella… beh, un po’ meno brillante. Instagram è come quella discoteca super cool dove tutti vogliono essere visti. Ma non basta una foto patinata o un filtro vintage per attirare l’attenzione. Serve una storia, una di quelle che ti fanno battere il cuore a mille. E qui entra in gioco la scrittura creativa. Tutto dipende da quanto conosci le tue persone, il tuo target, ma anche dagli obiettivi di comunicazione efficace che ti prefiggi (ne hai, vero?). Ma attenzione! Non si tratta solo di scrivere frasi ad effetto o citazioni profonde. È una vera e propria arte equilibrare l’anima poetica con la necessità di essere chiari e diretti. Dopotutto, su Instagram hai solo pochi secondi per catturare l’attenzione di qualcuno prima che continui a scorrere. E sai qual è il segreto? Essere autentici. La gente vuole sentire la tua voce, non quella di un robot, vuole ridere, piangere, emozionarsi con te. Quindi, la prossima volta che posti qualcosa, pensa a come potresti raccontare una storia, anche in poche parole. “Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci.” – Ernest Hemingway In breve, Instagram non è solo un album di foto. È un palcoscenico, e con la giusta scrittura, puoi essere la stella brillante che tutti sono venuti a vedere. Scrittura Creativa su Instagram: il lato dei Creator Ecco cosa succede quando un creator, armato di penna, inchiostro e un pizzico di follia, decide di conquistare il regno di Instagram: magia pura! Immagina un artista che dipinge quadri con le parole, trasformando ogni post in un piccolo capolavoro. Ogni caption diventa una storia avvincente, ogni commento un dialogo intrigante. Ma non è solo questione di belle parole. È un vero e proprio spettacolo di luci, colori e emozioni. I creator esperti riescono a giocare con le parole, a farle danzare in armonia con le immagini, a creare un’atmosfera unica che cattura e incanta. E il risultato? Un feed Instagram che non è solo una raccolta di foto, o reel, ma un viaggio emozionante nel mondo del loro progetto o brand che sia. Scrittura Creativa su Instagram: il lato delle libere professioniste o imprenditrici E poi ci sono quelle eroine del business, le libere professioniste o imprenditrici che, con passione e determinazione, curano da sole i contenuti del loro brand su Instagram (o ne delegano dei pezzi). Per loro, la scrittura creativa è un’arma segreta, la più grande alleata della loro comunicazione. Non si tratta solo di vendere un prodotto o un servizio, ma di raccontare una storia, di creare una connessione emotiva con il pubblico. Ogni post è un capitolo di un libro che parla di sogni, sfide, successi e, soprattutto, di autenticità. Queste donne sanno che, in un mondo di contenuti clonati, la scrittura creativa è la chiave per distinguersi, per mostrare al mondo la vera essenza del loro brand. E, fidati, quando la scrittura creativa incontra la passione e la dedizione di queste professioniste, Instagram diventa un luogo magico dove tutto è possibile (proprio per questo aiuto le professioniste ad allenare la loro capacità di scrittura con La Scrittureria, la prima palestra di scrittura social e web, corri a scoprire la prossima edizione!). La coerenza nel racconto di brand non esclude la creatività La creatività è un punto di forza, e non deve diventare un punto di debolezza. Immagina il tuo brand come un personaggio di un libro. Ha una sua voce, un suo stile, un modo tutto suo di raccontare storie e di interagire

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Comunicazione felice, Scrittura consigli, Storytelling felice

Comunicazione Efficace di Brand: guida pratica per libere professioniste alle prime armi sui social

Sai che la scrittura social ti aiuta a creare il tuo personal brand? Sei una libera professionista in crescita e hai finalmente deciso di iniziare a comunicare sui social media per far conoscere il tuo brand. Ma come puoi garantire che la tua comunicazione sia efficace? Come puoi catturare l’attenzione del tuo pubblico target e costruire una presenza online di successo? In questo articolo, ti fornirò una guida pratica sulla comunicazione efficace di brand, proprio se sei alle prime armi con essa, con suggerimenti SEO-friendly, per aiutarti a ottenere risultati tangibili sui social. Comunicazione efficace di brand: cosa significa? Messaggio giusto al pubblico giusto, nel modo giusto La comunicazione efficace di brand è il processo che ti aiuta a trasmettere in modo chiaro e persuasivo: Tutto ciò verso il tuo pubblico in target (chi è il tuo pubblico in comunicazione? Scegli le tue reader personas). Significa creare un legame autentico e duraturo con il pubblico, generando consapevolezza, interesse e fidelizzazione. Come si crea la migliore comunicazione efficace di brand? Una comunicazione efficace di brand coinvolge l’uso strategico di linguaggio, tono di voce, scrittura, immagini, contenuti e canali di comunicazione appropriati per raggiungere il pubblico desiderato. Cosa ti serve innanzitutto? Semplice, devi avere una comprensione approfondita del tuo pubblico target, delle sue esigenze, dei suoi desideri e dei suoi valori (hai mai creato la Mappa dell’empatia? Ti spiego come fare su Instagram). Devi essere in grado di parlare la loro lingua, di affrontare le loro preoccupazioni e di offrire soluzioni che risuonino con loro. Ciò implica la creazione di contenuti rilevanti, coinvolgenti e utili, che rispondano alle domande e alle esigenze del tuo pubblico. Insomma, la famosa pertinenza che ritrovi anche a proposito della scrittura web e SEO (hai bisogno di aiuto? Scorpi la mia formazione di Scrittura web felice). Inoltre, la comunicazione efficace di brand richiede coerenza La tua voce, il tuo stile e l’immagine del tuo brand devono essere uniformi in tutti i canali di comunicazione, sia online che offline. Questo aiuta a creare riconoscibilità e a costruire una reputazione solida nel tempo. Infine, non in ultimo, la comunicazione efficace di brand richiede anche una valutazione costante dei risultati e un’adeguamento delle strategie di comunicazione. Questo ti consentirà di apportare miglioramenti continui e di adattare la tua comunicazione per ottenere risultati sempre migliori. In sintesi, la comunicazione efficace di brand significa trasmettere il messaggio giusto, al pubblico giusto, nel modo giusto. È un processo dinamico e strategico che richiede impegno, creatività e adattabilità per creare un legame duraturo e significativo con il tuo pubblico target. 5 Step con esempi per una comunicazione di brand efficace se stai iniziando adesso! 1 Inizia con il capire il tuo pubblico target Come anticipato, tutto parte da qui! Per costruire una comunicazione efficace di brand, devi prima comprendere a chi ti stai rivolgendo. Identifica il tuo pubblico target: quali sono i loro interessi, le loro esigenze e le loro sfide? Ad esempio, se sei una consulente finanziaria che mira a raggiungere giovani professionisti, potresti scoprire che il tuo pubblico è interessato a consigli su come risparmiare denaro, investire in modo intelligente o pianificare per il futuro. Una volta che hai una comprensione chiara del tuo pubblico, puoi adattare la tua comunicazione per soddisfare le loro necessità specifiche. 2 Sviluppa una voce autentica e coerente Una volta che hai compreso il tuo pubblico target, è fondamentale sviluppare una voce autentica e coerente per il tuo brand. Come afferma Maya Angelou, famosa poetessa e scrittrice: “Non puoi usare la creatività per copiare qualcosa, devi crearla”. Questa citazione ci ricorda l’importanza di sviluppare una voce unica per il nostro brand, anziché cercare di imitare gli altri Ad esempio, se sei una designer di gioielli con uno stile elegante e sofisticato, puoi adottare un tono di voce che rifletta questa personalità. Potresti utilizzare un linguaggio raffinato e descrivere i tuoi prodotti in modo dettagliato, mettendo in evidenza i materiali pregiati e le tecniche artigianali utilizzate. In questo modo, i tuoi follower si sentiranno attratti dalla tua autenticità e saranno più propensi a fidarsi del tuo brand. 3 Crea contenuti rilevanti e coinvolgenti La creazione di contenuti rilevanti e coinvolgenti è fondamentale per la comunicazione efficace di brand. Ad esempio, se sei una nutrizionista che mira a raggiungere mamme occupate, potresti creare contenuti con ricette veloci e salutari per pasti familiari. Potresti condividere consigli pratici su come organizzare la spesa settimanale o fornire informazioni su alimenti nutrienti per i bambini. Assicurati che i tuoi contenuti siano in linea con gli interessi e le esigenze del tuo pubblico target, offrendo soluzioni concrete ai loro problemi. 4 Prova ad utilizzare parole chiave strategiche Oltre a creare contenuti coinvolgenti, è importante ottimizzarli per i motori di ricerca. Utilizza parole chiave strategiche che siano rilevanti per la tua attività e che il tuo pubblico potrebbe cercare online. Ad esempio, se sei un life coach che si rivolge a persone in cerca di sviluppo personale, potresti utilizzare parole chiave come “crescita personale”, “autostima”, “motivazione” e così via. Assicurati di includere queste parole chiave nel titolo del tuo articolo, nei sottotitoli e nel corpo del testo, in modo che i motori di ricerca possano indicizzare il tuo contenuto e renderlo facilmente trovabile dal tuo pubblico. Secondo uno studio condotto da Moz, una delle principali piattaforme SEO, l’utilizzo strategico di parole chiave può migliorare significativamente la visibilità dei contenuti online. Nel loro rapporto annuale sulle tendenze SEO, Moz ha evidenziato come l’inclusione di parole chiave rilevanti nel titolo di una pagina e nei sottotitoli abbia un impatto positivo sulla classifica dei motori di ricerca. Pertanto, è importante fare una ricerca approfondita delle parole chiave pertinenti al tuo settore e utilizzarle strategicamente nei tuoi contenuti, senza però esagerare (come ti ho spiegato a proposito della Scrittura SEO) . 5 Interagisci davvero con il tuo pubblico La comunicazione efficace di brand non si limita solo a pubblicare contenuti: è altrettanto importante interagire con il tuo pubblico. Ad esempio, se hai un negozio di abbigliamento online e

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Instagram non basta più: il contenuto in circolo

La comunicazione circolare è la parola chiave Se stai provando a fondare una presenza online incentrata su di un solo canale, stai correndo un grosso rischio. La comunicazione digitale oggi è multicanale e Instagram non basta più a sostenere “il peso” comunicativo di un brand o dei professionisti. Continuare a guardare chi ha iniziato qualche anno fa, riuscendo a creare un vero e proprio business di successo, alimentato da una presenza social molto forte, potrebbe rivelarsi fuorviante. Attenzione, non fraintendere: partire da Instagram ha ancora molto senso, soprattutto se stai cercando di fare il punto sulla tua strategia, sul tuo chi sono e cosa faccio, insomma, se stai avviando qualcosa che ancora non sai bene dove ti porterà. Se, invece, sei già nella fase successiva, quella in cui il tuo business è ben delineato, ma deve fare un salto di qualità per fare sul serio, ecco, cambiare il tuo approccio da #soloinstagram a #nonsoloinstagram potrebbe fare la differenza. 5 motivi per cui Instagram non basta più per il tuo business 1 Il mercato sui social è sempre più competitivo Il mercato e anche la comunicazione sui social sono sempre più competitivi, quasi al limite del saturo. Cosa significa? Vuol dire che ci sono tantissimi profili professionali, che producono molti contenuti informativi, e questo si traduce in: Se ti soffermi solo a guardare questi profili, potresti arrivare a pensare che sia tutto semplice, che in fondo ti basta essere lì per svoltare con la tua attività professionale o addirittura per vendere. Ebbene, non sto dicendo che questo non possa accadere, anzi, Instagram e tutti i social restano risorse grandissime per noi libere professionisti, sto piuttosto dicendo che non è più una regola, ma una possibilità solo se riesci a creare una comunicazione poli-distribuita su vari canali. Insomma, scegli tu la tua combinazione (sito; blog, newsletter; altri social) in base alla strategia, agli obiettivi (hai bisogno di una mano? Ti aiutiamo con i servizi di Lofacciodigital) e al target, ma ti invito a considerare la tua comunicazione di brand come qualcosa di circolare: un cerchio che abbraccia tante cose, non solo una, non solo Instagram. Continua a leggere che te lo racconto meglio. 2 Le persone si muovono Diamo i numeri… del blog! Sai che dalle statistiche del 2022 (in particolar modo, da un report condotto da Findstack) emerge che il 77% degli utenti dichiara di cercare informazioni su Google, anche inerenti l’acquisto di prodotti e servizi, e di leggere molti articoli dei blog per informarsi (che arrivano ben al 5° posto tra le fonti più attendibili di informazioni)? Le previsioni parlano di un ulteriore incremento di questo stupendo canale, tanto da arrivare a circa 500 milioni di blog attivi, e qualcosa come 70 milioni di post WordPress (fonte WordPress). Inoltre, è palese che le realtà aziendali (si parla di più del 90% delle realtà aziendali: “88% of businesses that do outsourcing pay people to write for them”) stiano continuando ad investire sempre di più sul blogging professionale sia per portare avanti un racconti di brand più profondo rispetto ai social (cerchi un percorso per accelerare la tua scrittura social? Scopri il mio laboratorio pratico di scrittura: La Scrittureria), sia per incentivare la SEO dell’intero sito Internet. E se questo si traduce in meno articoli pubblicati (da circa 3 a settimana, si passa da 4 al mese), implica anche una maggiore attenzione sulla qualità dei contenuti, ma anche sulla loro unicità, e sulla capacità di rispondere alle esigenze reali di ricerca (il famoso Search intent. Se non sai come trovarlo o “tradurlo”, ti accompagno con una formazione pratica e su misura: corri a scoprire Scrittura Web felice). 3 Anche se ti hanno scoperto sui social ti cercano su Google Instagram non basta perché, anche se ti hanno scoperto sui social, e quindi proprio su Instagram, corrono a vedere chi sei su Google, sul tuo sito e poi sul blog. Perché? Semplicemente perché hanno bisogno di maggiori informazioni, e di avere la certezza che stanno scegliendo i professionisti o i brand giusti per loro. E, se ci pensi bene, è una cosa che facciamo sempre. Quindi, non conta solo da dove è partito l’utente, se da Instagram o da LinkedIn, ma conta anche che sia arrivato sul blog professionale trovando: La verità è che blog e sito contribuiscono a costruire, e anche a ridefinire, l’idea che l’utente si fa di te Proprio in aiuto e in supporto a quanto costruito attraverso i tuoi social: una conferma e attestazione di professionalità. Del resto, e te ne ho parlato bene a proposito dei motivi per cui dovresti bloggare forte, avere un blog significa avere una carta in più per: Sai cosa significa tradurre le percezioni in qualcosa di reale? Significa potenzialità e crescita, ma anche fiducia e accrescimento di valore nella mente dell’utente, e di conseguenza, anche vendita. 4 Lettura veloce, attenzione non pervenuta: sarà proprio così? Gli utenti vengono letteralmente inondati da contenuti, tanto che necessariamente la sua attenzione, già bassa, tenderà a diminuire. La World Psychiatric Association, in un articolo multi-studio del 2019, sostiene che anche le funzioni cognitive del cervello vengano alterate dall’uso intenso di telefoni con opzioni multitasking, e con esse la concentrazione. Cosa peraltro già assodata da Yeykelis che conduce già nel 2014 uno studio con altri colleghi, da cui emerge che i cambi di pagina siano inferiori ai 19 secondi, tanto che il 75% dei contenuti viene praticamente switchato! “Ah, allora mi stai dicendo di rinunciare?!”. No, affatto. Come già ti ho detto nei paragrafi precedenti, il blog è al quinto posto tra le fonti considerate di informazione più autorevoli e valide, quindi c’è tanto margine e spazio per creare la propria identità digitale attraverso la scrittura web. Ti sto però dicendo che Instagram non basta più da solo! 5 E se tutto cambiasse domani? Forse non ti piace pensare al futuro, e proprio come me, preferisci godere del presente e dell’oggi, ma in questo caso nell’oggi c’è già un forte cambiamento in atto. Puntare tutto solo su

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Scrittura consigli, Scrittura web

Scrivere fa bene: se sai anche leggere e leggerti

Scrivere fa bene, e non lo dico solo io, anzi, non lo dico affatto io, lo dicono i fatti (dai, lo dice la scienza suonava troppo accademico). La scrittura riesce a catturare emozioni, racconta e riesce anche a incanalare i tuoi perché, i valori e le percezioni. Insomma, posso dire che la scrittura fa brand, sei d’accordo? Non a caso la scrittura è anche utilizzata come vero strumento terapeutico, in grado di connetterti con parti assopite o celate del tuo stesso inconscio. Ma, per essere più veniali e concreti, la scrittura fa bene anche al tuo business, che tu sia freelance o meno, quindi meglio non sottovalutarne il potere. Ecco spiegato il perché… Perché scrivere fa bene al tuo brand? Quando dico che scrivere fa bene al tuo brand, presuppongo, innanzitutto, che tu sappia di essere un brand: libera professionista, imprenditrice di te stessa e della tua attività (se non ne sei convinta scopri come ti aiutiamo con la comunicazione digitale noi del team di Lofacciodigital). Molti professionisti commettono ancora l’errore di arenarsi sulla propria comunicazione, digitale o offline, sottostimando di troppo quella che invece è l’enorme portata (anche economica e di conversione stessa) strategica che abbiamo tutti a disposizione sotto i nostri occhi. Sì, proprio sotto il nostro naso, attraverso canali divenuti ormai pane quotidiano, non solo per i comunicatori di turno addetti ai lavori, ma anche per chi, pur non essendo del mestiere, deve autopromuoversi e procacciare i propri clienti. Parlo naturalmente dei social (Instagram, LinkedIn e lo stesso TikTok), del blog (che, vivo e vegeto, se la sta vedendo alla grande ed ecco a cosa serve un blog), della newsletter. Considera che ad esempio, solo nel 2022 (ancora in corso) è già stato stimato che in Italia, gli utenti di Instagram si aggirano attorno ad un numero di circa 25,6 milioni, e che, la media di fruizione giornaliera, è di almeno 30 minuti (stima in crescita con l’avvento di video, dirette e reel) a persona. ti rendi conto che movimento pazzesco? Insomma abbiamo contenuti facili da reperire, per tutti, e ovunque. Davvero, dunque, occorre ancora chiedersi il perché scrivere fa bene al brand!? Scrivi bene oggi anche per domani Quindi la scrittura, ad oggi, è in grado di aprire tante porte. Non sempre da sola (vedi su Instagram video, reel, foto ecc.), ma coadiuvata da tante altre azioni/attività che possiamo portare avanti, spesso in autonomia, o comunque con poco impegno economico. Quello che invece richiede tempo ed energie costanti è invece il soffermarsi sui contenuti: crearne di nuovi, possibilmente sempre interessanti e appetibili per il proprio target. Facile? Affatto! Importante? Di più! Quindi cosa fare? Incomincia tu stessa a vedere lo scrivere come un mezzo per il tuo business, e non solo un contorno o un “di più”, ma come parte integrante e fondamentale della tua strategia comunicativa. Con la scrittura puoi… 1 Arrivare al tuo target Scrivere fa bene perché ti permette di arrivare al tuo target di riferimento: coinvolgendo; informando; emozionando. Con le parole che scegli per raccontare la tua attività, con il tono di voce e le sfumature che decidi di apportare alla tua comunicazione scritta, con i contenuti che prepari, puoi fare breccia direttamente sul tuo pubblico ideale. Senza filtri o passaggi, senza distorsioni e rumori dei messaggi (teoria dell’informazione e paradigma di Shannon: il rumore è qualunque cosa che è in grado di modificare il messaggio), o comunque tenuti sotto controllo diretto di chi elabora la comunicazione scritta. 2 Veicolare il giusto messaggio Cosa vuol dire “giusto” messaggio? Il messaggio più giusto rispetto ai tuoi obiettivi e scopi comunicativi: dunque connesso alla strategia stabilita a monte. 3 Avere un’opportunità di raccontare, e raccontarti, tutta tua Quanto c’è di tuo in quello che scrivi (anche a proposito del tuo brand/attività professionale, o meglio, quanto ci sei tu in quelle parole? Anche se stai delegando la parte di scrittura dei contenuti (se vuoi delegare il blog corri da me) ricorda di concordare con chi scrive anche una parte relativa al tuo personal branding. Se tu sei il tuo brand, e lo se, devi essere anche tra le righe scritte del blog o dei social, che non vuol dire esserci fisicamente, ma esserci con: i tuoi valori; il tuo tono di voce; la tua personalità; la tua unicità/valore. Inoltre è un modo per poter finalmente dire la tua, anche quando è fuori dal coro o quando forse sai già saranno in tre a leggere davvero, ma tu sai che già solo se qualcuno avrà recepito il tuo messaggio sarà una bella vittoria per te! 4 Porti come leader Il potere della scrittura è anche quello di aiutarti a diventare, in un certo senso, leader di idee e concetti, che, naturalmente, non vuol dire fingersi o atteggiarsi a guru “de noi artri”, quanto, piuttosto, è utile a verticalizzare la tua comunicazione su certi argomenti. Marika parla di blog, scrittura per il web felice ecc. 5 Fare community L’altra faccia della medaglia è sicuramente il fare community: più scrivi, più ti esponi, più interecetterai esigenze e bisogni di un pubblico che si rivede in te. E quanto sia importante la community oggi, te lo dice il marketing, te lo dicono le vendite e te lo dice soprattutto la gente comune con cui parli: si acquista e si sceglie il professionista più per condivisione valoriale, che per il valore effettivo della prestazione. La catarsi è potente, la scrittura è potente Fino a qui abbiamo visto quanto a un brand possa giovare l’inserimento di contenuti scritti nella propria strategia comunicativa, ma non possiamo tralasciare il fatto che che scrivere faccia bene anche a livello emotivo. J.W Pennebaker e J.M Smyth con Il potere della Scrittura ci portano alla scoperta di uno scrivere altamente curativo. Per i due autori (Professore di psicologia uno, e Professore di salute e comportamento l’altro) basterebbe dedicare pochi minuti al giorno alla scrittura per: alleggerire le tensioni emotive; provare benessere psico-fisico; diminuire lo stress; superare o affrontare vecchie ferite; rendere più solide ed equilibrate

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5 Domande che devi farti per capire quanti articoli pubblicare sul tuo blog

Un articolo al mese Un articolo al mese? Forse si, o forse no. La verità è che ci focalizziamo sempre sulle quantità: tante visualizzazioni, tanti follower, tanti, anzi tantissimi contenuti. E ne vogliamo di più: più attenzioni, più contatti, più commenti, perché in fondo questo ci fa sentire al sicuro. Al riparo da tutti i dubbi che assalgono chiunque si esponga, anche lavorando online. Così, quando mi chiedi quanti articoli pubblicare sul blog se sei una libera professionista (e dunque il tuo lavoro è un altro), ci resti anche male appena pronuncio il fatidico “dipende”. Lo so, il dipende è antipatico, ma tutto sommato non è una brutta risposta. Ti spiego perché, quindi continua a leggere. Per sapere il quanto parti dal perché Se hai un blog professionale (a cosa serve il blog se sei freelance) avrai sicuramente impostato una strategia super vincente di contenuti, vero (se ti serve una mano scopri i miei servizi)?! Se invece per qualunque motivo non l’hai ancora fatto, magari solo perché sei all’inizio del tuo percorso da “penna felice”, allora prima di soffermarti sul quanto, dovresti passare necessariamente prima dal perché. Perché hai scelto questo canale? Quali sono i tuoi obiettivi? Chi vuoi raggiungere? Mi spiego meglio. Dato che sei una libera o un libero professionista, si presuppone che tu non abbia le stesse esigenze di chi vive di blog ( cioè i blogger: chi lo fa per mestiere e guadagna proprio dalle visualizzazioni degli articoli), ma hai sicuramente degli obiettivi differenti legati all’utilizzo di questo strumento di inbound marketing. 5 Domande per capire quanti articoli pubblicare sul blog professionale 1 Quali sono i tuoi obiettivi? Non tutti i progetti sono uguali, e questo vale offline, nella vita vera, e anche per l’online, che è forse adesso la nostra vera vita. Ma mi rendo conto che quando si parla del digitale c’è sempre quel “di più” che fa capolino. È normale, ed è legato al fatto che la rete ci offre un’ampia gamma di pubblico, tutto insieme anche nello stesso momento (pensa alle storie o alle dirette di Instagram). Considera però, che come sempre, se non ti poni degli obiettivi o scadenze (definiscili come vuoi), rischi di arenarti ancor prima di mettere la barchetta in mare. Ti parlo sempre di tutte le cose belle che ti porta il blog, e lo faccio perché ci credo davvero, quindi non sono qui per scoraggiarti, ma piuttosto per invitarti a “bloggare” in maniera più ragionata. 2 A chi parli? Non ti farò tutta la tiritera sul target, perché ormai lo sai, se non scrivi per qualcuno di “reale” e per le sue vere necessità, allora stai già perdendo tempo. Il concetto di reader personas che tanto ci aiuta nella scrittura, non basterà se non settiamo bene tutti gli elementi di questo ecosistema fantastico chiamato blog. Un blog professionale è fantastico proprio perché ti connette al tuo target in maniera diretta, anche se meno “prepotentemente” dei social. Qui ci possono essere dei ritmi differenti, l’importante è che coincidano anche con le aspettative del tuo lettore ideale di riferimento. Perché si, è tutto molto bello, ma se nessuno ti legge stai perdendo tempo. 3 Quali altri canali utilizzi? Ultimamente stiamo assistendo ad una sovraesposizione di contenuti: quanti ne produciamo quotidianamente? E non parlo solo di chi come me lo fa di mestiere, ormai con i social siamo tutti costantemente impegnati a produrre materiale (scrittura e immagini) per far conoscere la nostra attività professionale. Brave noi, bravi tutti. Ma il problema vero è: chi legge davvero? Proprio per l’ampia possibilità di scelta, per la lettura sempre più disfunzionale, e anche per la velocità stessa di fruizione a cui ci siamo abituati (il magico dito che scrolla continuamente sullo smartphone), succede che, da utenti/lettori, noi stessi ci affanniamo per capire effettivamente cosa ci interessa davvero. Insomma, chiedersi sempre se il gioco vale la candela, se vale effettivamente la pena essere ovunque, e produrre materiali come non ci fosse un domani. Ecco, io direi si di sfruttare al massimo le potenzialità del digitale (ne parliamo spesso durante i workshop di Lofacciodigital, che ti invito a sbirciare) senza farsi ingurgitare da esso. 4 Quanto tempo hai a disposizione? Il “non ho tempo di scrivere” ha senso, ma solo se ne hai le prove. Non è perché non ti credo, ma solo per dirti di misurare tangibilmente il lasso di tempo che avresti a disposizione per: redigere il tuo piano editoriale (non obbligatorio ma caldamente consigliato) scrivere i tuoi articoli del blog (ragionando possibilmente anche sulle keyword). Sto esagerando? Dimmelo subito! Se proprio ti rendi conto che il ritmo non sarebbe sostenibile hai solo due vie: delegare a vari livelli (se hai bisogno corri a scoprire come posso aiutarti); sospendere definitivamente il progetto (te lo sconsiglio perché perderesti una bella occasione di visibilità; autorevolezza; personal branding). 5 Quanto ne… SEO? O meglio, quanto ne sai di SEO? Mi riferisco alla scrittura in ottica SEO, in modo tale da rendere i tuoi articoli più in linea con le aspettative dei tuoi lettori tipo, e, ovviamente, anche di Google. Non ti occorre essere un guru in materia, ma potresti pensare ad un percorso di formazione sulla scrittura in ottica SEO, che ti possa portare a gestire in autonomia il tuo blog professionale (se è quello che cerchi ho la soluzione per te). Quanti articoli pubblicare quindi? Si lo so, tu sei qui perché vuoi il numero perfetto per te, ma ti dovrai accontentare di “indicazioni”, perché la verità è che una strategia editoriale deve essere fatta su misura, proprio come il bel vestito perfetto per te. Di conseguenza, tieni presente che più pubblichi più avrai modo di: essere visibile per i robot di Google che scansionano la rete (crawler); arrivare nelle prime pagine dei risultati di ricerca; accaparrarti posizionamenti per keyword interessanti strategicamente per il tuo business; mantenere un contatto con la tua community; intercettare l’intento di ricerca di potenziali clienti e lettori; soddisfare i bisogni di informazione di chi cerca qualcosa su Google. Di

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Reader personas: per chi stai scrivendo?

Scrivere per qualcuno è più facile Il tuo blog è uno strumento di inbound marketing, per questo occorre trattarlo come tale, da tutti i punti di vista. E se, ad esempio, ti dicessi che quando scrivi qualcosa sul tuo blog professionale devi rivolgerti ad una specifica persona? Il concetto di reader personas ti aiuta infatti a creare dei contenuti che mirano davvero ad un target specifico, con una specifica voce. Da bambina avevi l’amico immaginario? Ecco, adesso puoi cimentarti nella scrittura web, rivolgendoti al tuo lettore immaginario (ma non troppo). La verità è che scrivere pensando a qualcuno di reale, è più facile: si trovano più facilmente le risposte giuste, ma soprattutto, si capiscono meglio le domande. 1. Reader personas: cosa sono? Le reader personas sono i tuoi lettori/utenti ideali, schematizzati in una sorta di carta d’identità o mappa, che comporta la descrizione, perfino dettagliata, della loro personalità, dello stile di vita, dei dati personali (si, devi inventare anche nome e cognome! Continua a leggere che ti spiego meglio). Tutto nasce dal marketing, in cui si parla invece di buyer personas, per riferirsi al consumatore ideale. Sostanzialmente, una volta effettuate le ricerche di mercato, o anche attraverso i dati raccolti tramite interviste o sondaggi, si definisce nei dettagli l’identikit del cliente ideale. A seconda del business, ma anche del target, puoi definirne una, due, ma anche 20. Non c’è un limite numerico, dipende ovviamente dal tipo di mercato in cui ti collochi. La stessa cosa vale per le reader personas, con cui andiamo a tracciare l’identikit del lettore ideale. L’individuazione dei nostri lettori tipo ci aiuta nel processo fondamentale di definizione del target, ma apporta anche notevoli vantaggi anche nel momento stesso della scrittura o della creazione del piano editoriale (piano editoriale del blog, cos’è). Le reader personas devono quindi rispecchiare la descrizione del nostro lettore tipo, da tutti i punti di vista: chi è? di cosa si occupa? quanti anni ha? che situazione personale vive? E queste sono solo alcune delle domande da porsi per creare le propria reader personas. In sostanza, sapere per chi sto scrivendo, pensando di farlo per una persona che sento reale e vera, potrò lavorare meglio sui miei testi, sia nella forma che nella sostanza. 2. Come creare le reader personas? 2.1 Prima lavora sui dati Partendo dal presupposto che se hai un’attività hai già studiato o devi studiare il tuo target, non dovresti avere grossi problemi ad individuare il tuo lettore tipo. Per essere sicura di non sbagliare, il mio consiglio è sempre quello di partire da da più dati possibili. Come reperirli? Google Analytics (se il sito o blog è già online ) Community Facebook (se sei presente in gruppi tematici puoi definire più facilmente le caratteristiche specifiche di chi ti segue) Profilo Instagram (chi ti segue? cosa commenta e come interagisce?) Newsletter ( chi si è iscritto?) Chi ti richiede informazioni sui tuoi servizi? Se hai uno storico delle vendite puoi capire che tipo di persone si rivolgono a te. Insomma, i modi non mancano, e potresti anche sfruttare le Storie di Instagram (o altri social se preferisci) per fare dei sondaggi mirati ad individuare il profilo “perfetto” del tuo cliente/lettore tipo. Perché nel tuo caso, ammettiamolo, il lettore si spera non resti solo tale, ma ci si augura scopra anche le tue competenze, i tuoi prodotti, insomma, il blog è un mezzo che ti permette di collegare contenuti e servizi. Ecco perché è bene pensare a tutto, in primis al target a cui ci si rivolge scrivendo. 2.2 Poi…indovina chi Dopo aver ragionato sui dati e aver reperito più informazioni possibili sui tuoi potenziali lettori, puoi iniziare a dar forma ai tuoi personaggi. Ricordi quando da piccola giocavi ad Indovina Chi? Ecco, cimentati ad indovinare le caratteristiche e le qualità dei tuoi readers. 2.3 Da dove partire? Nome e Cognome Età Lavoro/ Istruzione Carattere Immagine (metti una foto!) Obiettivi Paure Bisogni Dubbi Insomma, andando sempre più a fondo e nello specifico! Spesso le clienti mi chiedono come creare fisicamente le reader personas. Io suggerisco Canva, sempre molto semplice e intuitivo ti consente di creare dei documenti sia di testo che contenenti immagini. Io ad esempio creo una parte in cui approfondisco la personas descrivendola, ed una visiva in cui riassumo le caratteristiche. Sarà strano all’inizio pensare che stai scrivendo per qualcuno di estremamente reale. Io, ad esempio, sono qui a scrivere questo articolo blog per: Sara Canfora, una bella donna di 31 anni, con 1 figlio di 14 mesi, una vita frenetica, ma non è ancora soddisfatta come vorrebbe. È una psicologa, ha da poco annesso un blog al suo sito e sta cercando informazioni su Internet su come redigere i suoi articoli… quello che le manca è il tempo, ma adesso un può delegare, quindi sta cercando di organizzarsi per fare da sola, e tra un allattamento e l’altro cerca informazioni pratiche. Ho reso l’idea? 3. Più che immaginarie: le reader personas sono reali Non devi solo immaginare le tue reader personas, dovresti piuttosto, creare una persona reale, quasi potessi vederla e toccarla davvero, e magari anche sentire che in fondo la conosci. Naturalmente, considerando che, anche se non parliamo a tutti, probabilmente avremo un pubblico costituito da più audience, occorre definire i tratti di più reader personas, anche se ti consiglio di procedere per gradi e senza esagerare, altrimenti rischi solo di confonderti e confondere. 4. Servono davvero? Non so risponderti in assoluto, posso dirti che per me e per tante mie clienti ( a cui ho fatto formazione di scrittura SEO con #telospiego) è stato molto utile definire le reader personas. In questo modo ho potuto strutturare dei contenuti davvero su misura rispetto alle esigenze reali del mio target (o delle mie clienti) migliore. Si, dico migliore riferendomi ad un target ben definito in base ai miei obiettivi (che spaziano dall’autorevolezza, al farsi conoscere, passando dalla brand identity, fino alla vendita), quindi un pubblico potenzialmente interessato non solo agli articoli dei blog che seguo, ma anche

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Il piacere di scrivere per gli altri

Quando si parla di scrittura si affrontano tanti argomenti, ma poche volte ho sentito parlare del piacere di scrivere per altri. Io scrivo per gli altri, e sono felice. Scrivere bene è anche misurarsi con tematiche differenti, ritmi necessariamente diversi, e vuol dire sintonizzarsi su tono di voce e target sempre nuovi. Una passeggiata? Non proprio. Insomma, calarsi nei progetti altrui non è certo semplice, e invece a mio avviso la professione del web writer è molto sottovalutata e sottostimata. Il valore che c’è dietro il costante sforzo qualitativo è molto importante, così come riuscire a trattare argomenti spesso molto lontani tra loro. Considera che, a mio avviso, saper scrivere bene non vuol dire necessariamente essere bravi nel farlo per altre persone. Web writer felice Quando scrivere per altri ti rende felice Sono una web writer felice, perché consapevole che scrivere per gli altri è l’attività che più amo. Questa cosa, devo ammetterlo, l’ho capita strada facendo, mano a mano che ho avuto modo di seguire progetti e mettermi alla prova (scopri il mio portfolio), ne ho assaporato davvero il gusto. Ho iniziato, come spesso accade, perché amavo scrivere, punto. Amavo scrivere per me, nei miei diari, sul mio primo blog, poi sui social (sia con agenzie che in forma privata), al pc, o con carta e penna. Poi ho iniziato a studiare anche la scrittura SEO, sorprendendomi io stessa ad amare qualcosa di “tecnico”, si, proprio io che sono sempre stata quella dallo scrivere intenso, emotivo, “ricamato”. Alla fine ho capito come collegare il tutto: emotività; tecnica; equilibrio. A poco a poco mi sono resa conto di amare tanto anche scrivere per altri. È un po’ come quando fai un gioco di società più per stare con gli amici che per il gioco stesso, e poi ti scopri ad amarlo immensamente (è successo anche a te?). Come scrivere bene per altre persone? Se sei qui probabilmente ti interessa anche capire come scrivere bene per altri. Come diventare web writer felici? Vorrei darti il consiglio del secolo, ma il consiglio migliore è quello di seguire il tuo flusso, non il mio. Ci sono però delle certezze, a mio avviso, che dovresti avere anche tu: passione; studio costante; apertura mentale; lettura seriale (varia ed eventuale, non solo inerente a tematiche professionali); disponibilità all’ascolto. Oltre a tutto ciò, credo che più di tutto serva empatia. Ma non quella tanto decantata dalle frasi motivazionali che troviamo sui social, parlo di qualcosa di più sottile, ma ben più potente. Quando scrivo per il blog di una libera professionista (se hai bisogno di delegare la scrittura o la SEO scopri i miei servizi), mi ci tuffo a pieni polmoni. In che senso? Nel senso che faccio mio il progetto, lo coltivo come farei con le mie cose, anzi, di più in verità. Non è mai troppo scontato, credimi. Scrivere per altri e farlo bene: 6 consigli pratici 1 Studia a fondo la persona Se anche tu sei freelance, e ti rapporti direttamente con il cliente, comincia dallo “studio”. E quando dico studio non dico solo limitandoti a quello che ti dice a parole, ma intendo dire che devi andare oltre. Posto che tu sappia già quali sono i suoi obiettivi editoriali, e anche il target di riferimento (magari avete già creato le sue reader personas), focalizzati anche su altro: Che approccio ha? Come la pensa sulle tematiche più calde della sua attività? Come parla? Come risponderebbe a quella domanda? E potrei continuare. Sbircia le sue risposte sui social, cerca di scorgere tratti della sua personalità che non sono comunicabili solo a voce. Fa le dirette su Instagram o i Reels? Segui, interagisci. 2 Traccia un profilo Prendi carta e penna e: segna i tratti salienti della sua personalità; cosa ti trasmette quando parla; se è coerente con la sua comunicazione. Insomma, prova a delineare una sorta di identikit della tua professionista. Ovviamente non siamo psicologi, ma possiamo buttare giù qualche idea, pensiero profondo, che ci possa aiutare, a produrre dei contenuti “su misura”. Su misura del target, certo, ma anche del nostro committente. 3 Approfondisci la materia Spesso, mi chiedono come faccia a scrivere per altri, anche di cose su cui non sono formata e non ho competenza. Non sono tuttologa, tutt’altro, ma sono una persona che approfondisce, studia. Mai limitarsi solo alle informazioni che ti lascia il cliente, perché tante volte sono confuse e frammentarie, o magari sono frutto di voli pindarici difficili da rendere concreti (perché ricordiamo che oggi fare una buona SEO vuol dire scrivere innanzitutto per i lettori. Hai letto il mio articolo sulla Community Hoepli editore?). Cerca altre fonti, sempre autorevoli e verificate, e dedica tempo ad organizzare i contenuti di quel post blog. 4 Santa scaletta Io sono per la scaletta. Vecchia scuola? Forse, anzi, dati i miei anta, sicuramente si. Utilizzare la scaletta è per me un modo importante per organizzare i pensieri, per poi vederli prendere forma. Prima ancora di arrivare alla creazione della tua scaletta perfetta, puoi anche pensare di sfruttare mappe mentali e concettuali per una strategia a prova di lettore. Questo schematizzare i concetti principali renderà più semplice il lavoro di scrittura, perché ti darà modo di riflettere sulle varie sfaccettature di quella tematica, che potrebbero sfuggire se non messe bene a fuoco. 5 No bozza no party Sfrutta la possibilità di redigere i tuoi testi in bozza. Questo è un consiglio che vale sempre e per tutti, perché dalla bozza, l’articolo si trasforma in una farfalla (ops gioco di parole bozza, bozzolo!) bellissima. Se ci pensi bene la bozza nasce proprio per questo: per essere modificata; migliorata, completata. Quindi non impazzire con la prima stesura, piuttosto fai una lunga pausa e poi struttura sempre di più e, a fondo, il tuo contenuto. 6 Chiedi un feedback Scrivere per altri non vuol dire avere poteri magici, così accade che se anche fai tutto benissimo, la persona potrebbe non sentirsi rappresentata al meglio dai tuoi scritti. Innanzitutto, no panic. Soprattutto in una fase iniziale,

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Idee per un blog: 5 modi per trovarle

I contenuti per il tuo blog non cascano dal cielo Il tuo bellissimo blog professionale sarebbe pronto per spiccare il volo, se non fosse che non sai proprio cosa scrivere. O meglio, i primi articoli magari sono anche sono pronti, ma adesso hai la classica sindrome del foglio bianco, quella del “adesso cosa scrivo?”. Ecco perché ho pensato a te, che ti stai crogiolando da giorni in attesa che qualcosa cambi, ma sappi che le idee per un blog non cascano dal cielo, devi essere tu a farle arrivare. La bella notizia è che ci sono tanti modi per stimolare la creatività e l’inventiva anche nella scrittura per il web, ti lascio alcuni suggerimenti per aiutarti in questa impresa. Poi mi fai sapere come va? 1 – Cerca le idee per i tuoi articoli su Google Si, non ho scoperto io l’America, eppure ti assicuro che tante volte le cose che sembrano scontate poi non lo sono affatto. E adesso tu mi dirai “eh, ma se non ho idee cosa cerco su Google?”. Devi cercare l’ispirazione, non l’idea già pronta, e vedrai che poi l’illuminazione vera e propria si paleserà bella e luminosa nella tua mente. Mi spiego meglio. Se hai già in mente l’argomento principale che desideri trattare (e dai, di certo questo lo sai) prova innanzitutto a cercarlo su Google: ti si aprirà un mondo fantastico, quello della SERP e pieno di risposte alle tue domande. Zio Google ci mette a disposizione Google Suggest che è un ottimo strumento per trovare sia parole chiave che nuovi argomenti di cui parlare. Tra l’altro, è proprio lì a portata di mano e come sai è completamente gratuito, ed è anche la prima cosa da fare (poi lo vedremo insieme, o se vuoi approfondire bene e subito contattami per la tua formazione di seo copywriting personalizzata), ancor prima di iniziare ad approcciarsi alla vera ricerca di “parole chiave”, per posizionare online il tuo sito o blog. Come vedi dall’immagine, ma di sicuro l’avrai già notato milioni di volte, è lo stesso motore di ricerca a suggerirci eventuali altri argomenti correlati alla stessa area semantica (trattasi in sostanza di possibili keyword, se poi sono appetibili è un discorso a parte, legato ai volumi di ricerca). A questo punto la tua mente comincerà a svolazzare come la farfalla o come la donna delle pubblicità che indossa l’assorbente con le ali (libera e felice), e le idee sbocceranno da sole. Ma tranquilla, se questo ancora non avviene puoi giocarti altre carte. 2 – Studia i competitor Le idee per un blog non si coltivano, lo abbiamo capito, ma le alternative non mancano. Lo studio dei competitor, molto importante lato SEO, è fondamentale anche per la parte dei contenuti. Ammettiamolo, ormai siamo in tanti in ogni campo, e ci sono tanti professionisti super validi in rete, che riempiono i loro blog di cose davvero utili per gli utenti in target. Ricordi l’ispirazione che ti dicevo di cercare su Google? Puoi cercarla anche così, ma occhio a non fare la grande assurda sciocchezza (apprezza che mi sto censurando) di copiare, si, so che non sei il tipo ma meglio precisarlo: non solo è eticamente scorretto, ma peggio, di più. Non si fa. Punto. Quello che invece puoi fare benissimo è prendere spunto e farti delle domande: quali concetti potresti sviluppare? puoi apportare valore a quegli stessi argomenti? ha senso inserirli nella tua strategia (si perché devi ragionare anche in quest’ottica)? Valuta attentamente tutto e probabilmente, la giusta osservazione ti aiuterà a farne nascere tante altre di idee, siano esse per il tuo blog professionale che per i tuoi social (sai che puoi attuare una strategia multicanale? Con lofacciodigital ti possiamo aiutare, contattami per avere informazioni). 3 – Entra nelle community In molti settori le community sono una miniera di informazioni e idee che galleggiano nella bacheca ad ogni post. Sta solo a te esser pronta a coglierne le sfumature. In particolare le community Facebook, quando funzionano, ti danno modo di toccare con mano le esigenze reali del tuo target di riferimento. Spesso si tende a sottovalutare le potenzialità di questo tipo di approccio, ma parlando per esperienza personale, molte delle idee travate poi più utili dal target (e lo so dalle visualizzazioni di Analytics)di riferimento sono arrivate nel piano editoriale proprio da qui. 4- Ascolta Ascolta, osserva attivamente quello che ti circonda, le idee sono già in circolo, già in viaggio verso di te. 5 – Vai in trasferta Per trovare idee per un blog devi andare in vacanza? Anche si, ma non intendevo questo. Porta in trasferta la tua mente: leggi mai blog di altri paesi? ti confronti mai con altre realtà? Questo a cosa serve se poi il mio blog è in Italia? Serve proprio alle idee, a cambiare approccio, ad avere forma mentis e visioni che differiscono dalle nostre (come ideologia popolare). Ammetto che è un’attività che richiede tempo, impegno, se come ti destreggi con l’inglese ma non sei certo madrelingua. Eppure se provassi a mettere in agenda, questo tipo di ricerca, stai sicura ti stupiresti dei risultati. Ricomincia da 0 Adesso che le idee non ti mancano, corri ad impostare il tuo piano editoriale vincente. A prescindere da questi 5 modi per stimolare la tua raccolta di idee (poi ne vedremo altri), sono certa che tu ne abbia già tante a disposizione: metti a nudo le tue competenze, sei tu il punto 0 da cui partire e scommetto che pioveranno contenuti di valore.

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