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Quali sono i 5 passaggi della comunicazione persuasiva?

Persuasione non è manipolazione: è connessione Per anni ho avuto paura della parola “persuasione”.Mi sembrava qualcosa di freddo, manipolatorio, quasi truffaldino. L’idea di “convincere qualcuno” mi metteva a disagio. Poi ho capito che il problema non era la persuasione in sé, ma il modo in cui spesso ci viene insegnata o mostrata, la comunicazione persuasiva. Oggi la vedo così: comunicare in modo persuasivo significa accompagnare l’altra persona verso una scelta che può essere utile per lei. Vuol dire creare un messaggio che non solo arrivi, ma venga anche accolto. E la differenza tra “forzare” e “convincere” sta tutta in come strutturiamo quella comunicazione. È qui che entrano in gioco i 5 passaggi fondamentali della comunicazione persuasiva: una mappa pratica per orientarsi, parlare con chiarezza e far arrivare il proprio messaggio senza rinnegare la nostra etica o emotività. Una base teorica: dalla retorica classica alla comunicazione persuasiva moderna Prima di entrare nei passaggi concreti, vale la pena ricordare che la comunicazione persuasiva ha radici antiche. Già Aristotele, nella sua Retorica, parlava di tre strumenti fondamentali per persuadere: ethos (credibilità), pathos (coinvolgimento emotivo), logos (argomentazione logica). Più recentemente, studiosi come Paul Watzlawick hanno definito gli assiomi della comunicazione, sottolineando che “non si può non comunicare” e che ogni comunicazione ha un contenuto e una relazione.Questo ci ricorda che la persuasione non è solo questione di parole, ma anche di tono, postura, coerenza, intenzione. Insomma, la teoria è chiara: per farsi ascoltare davvero, bisogna lavorare su più livelli.E questi 5 passaggi ti aiutano a farlo in modo pratico. 1. Attirare l’attenzione: senza attenzione, non c’è ascolto Il primo passo della comunicazione persuasiva è rompere il rumore e cioè attirare l’attenzione in pochi secondi. Viviamo in una società in cui tutto parla, tutto compete, tutto vuole spazio. Sui social, in un meeting, in una call: se non riesci a catturare l’attenzione nei primi secondi, il tuo messaggio si perde. Non serve essere eclatanti: serve essere rilevanti. A me capita spesso di iniziare un post o un discorso con una domanda sincera, o con una frase che mostra subito che capisco il problema dell’altra persona. Ad esempio:“Ti è mai capitato di avere qualcosa di importante da dire… e sentire che nessuno ti ascolta davvero?”Quel “ti è mai capitato” ha un potere enorme. È inclusivo, empatico, apre la porta. Attirare l’attenzione non significa per forza essere brillanti, originali o intrattenere a tutti i costi. Spesso, l’attenzione nasce quando chi ti legge si riconosce in quello che dici. Quando trova una parola, una domanda, un’immagine che risuona con la sua esperienza. Quello è il momento in cui si ferma. Non perché l’hai stupita, ma perché si è sentita vista. 2. Generare interesse: il momento in cui chi ascolta si dice “parla di me” Una volta che hai catturato l’attenzione, devi mantenerla viva. Qui entra in gioco l’interesse: una forma più profonda e duratura di attenzione. Il trucco, se così vogliamo chiamarlo, è mostrare subito che ciò che stai dicendo ha un impatto sulla vita di chi ascolta. Che non stai parlando di te, ma per lui o lei. Che poi non è un trucco: è il valore del messaggio che vuoi veicolare. Questo è un passaggio che io stessa ho imparato a fatica: per anni ho iniziato i miei contenuti con “Io faccio, io offro, io propongo”, poi, testando e parlando con le mie clienti ho finalmente realizzato che l’interesse nasce quando parliamo dei bisogni, dei blocchi o dei desideri di chi ci sta leggendo. Non basta dire “offro consulenze di comunicazione”:Devi dire:“Se ti senti bloccata ogni volta che devi raccontare il tuo lavoro, e vorresti farlo con parole più autentiche ed efficaci… ecco da dove possiamo partire.” Lì scatta la scintilla. E la relazione comincia davvero. 3. Creare desiderio: far intravedere la trasformazione Attirare attenzione e suscitare interesse non bastano. Il cuore della comunicazione persuasiva è creare desiderio. È qui che devi aiutare l’altra persona a immaginare come sarà dopo aver scelto te, il tuo servizio, la tua proposta. Il desiderio nasce da una visione concreta e positiva di ciò che potrà cambiare. Non è una promessa irrealistica: è una possibilità desiderabile. Qui puoi usare esempi, storie, scenari futuri:“Immagina di scrivere il tuo prossimo post senza blocchi, sapendo esattamente cosa dire e come dirlo. Immagina che, appena lo pubblichi, qualcuno ti scriva: ‘Sembrava parlasse proprio a me.’”Non sto parlando del mio corso. Sto parlando della trasformazione che può portare. Il desiderio si attiva quando diamo forma al cambiamento. 4. Indicare un’azione chiara: le persone non agiscono se non glielo chiedi Lo so, può sembrare scontato: ma quante volte hai letto un post, ascoltato una presentazione o visitato una pagina web e non era chiaro cosa fare dopo? Nella comunicazione persuasiva, l’azione non è implicita: è esplicita, diretta, gentile ma chiara. Se vuoi che qualcuno compia un passo, che sia scrivere, iscriversi, rispondere, acquistare, devi dirglielo. E devi farlo in modo coerente con il tono del messaggio. Io ho imparato a usare call to action diverse a seconda del contenuto: L’azione chiara è il nesso tra il messaggio e il risultato. 5. Rafforzare la fiducia: se non si fidano, non scelgono Anche se hai fatto tutto bene, gancio, interesse, desiderio, azione, se chi ti ascolta non si fida, non agirà. Questo è il passaggio più sottile ma anche il più importante. La fiducia si costruisce nel tempo, con coerenza, tono autentico, ascolto e può essere anche rafforzata nel singolo messaggio, se sai usare i giusti elementi. Io spesso inserisco: La fiducia si alimenta con la trasparenza, non con la pressione.E senza fiducia, nessuna persuasione funziona davvero. In sintesi: i 5 passaggi della comunicazione persuasiva Li riassumo qui, ma sappi che funzionano solo se li rendi tuoi, con la tua voce e il tuo modo di essere (nemmeno un utilizzo ottimo di ChatGPT ti salva se non personalizzi): Questa struttura serve per vendere, ed è utile ogni volta che hai qualcosa da comunicare e vuoi che arrivi davvero. Come usare i 5 passaggi della comunicazione persuasiva sui

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Meta AI di Instagram: cos’è, a cosa serve e come usarlo se sei freelance

La tecnologia corre e noi freelance lo sappiamo bene, così come sappiamo che spesso ci conviene saper correre con lei. Se usi Instagram per lavoro, è impossibile non aver notato l’arrivo di Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata da Meta (l’azienda madre di Instagram e Facebook). Ma Meta AI cos’è esattamente? E, soprattutto, come può aiutarti se sei freelance? In questo articolo ti spiegherò tutto: cos’è Meta AI, a cosa serve, come puoi usarlo nel tuo lavoro quotidiano, i suoi limiti e a cosa devi fare attenzione. Cos’è Meta AI di Instagram Meta AI è l’intelligenza artificiale integrata direttamente nelle piattaforme di Meta, come Instagram, Facebook, Messenger e WhatsApp. In pratica, è un assistente virtuale che può aiutarti a: Su Instagram lo trovi facilmente: puoi interagire con Meta AI attraverso la barra di ricerca o direttamente in chat, dove puoi “parlare” con l’IA come se fosse un contatto qualsiasi. A cosa serve Meta AI su Instagram? Meta AI nasce con un obiettivo chiaro: rendere più semplice e veloce la gestione di Instagram, soprattutto per chi lo usa in modo professionale. Se sei freelance e gestisci da solo o da sola la tua comunicazione, sai quanto tempo e creatività servono per mantenere attivo un profilo efficace. Qui entra in gioco Meta AI, che può supportarti in diversi modi concreti: In poche parole, è come avere accanto una penna creativa sempre accesa, utile soprattutto nei momenti in cui le idee scarseggiano o il tempo stringe. 4 Vantaggi di Meta AI Instagram per freelance Se lavori in proprio, ogni minuto risparmiato è prezioso. Ecco perché usare Meta AI su Instagram può essere un game-changer. Se mi segui su Instagram (se no recupera eh) saprai già che promuovo un uso di AI consapevole! Che significa? Che non si tratta di delegare tutto alla macchina, ma di sapere quando ha senso usarla, per cosa e con quali limiti. Per me, Meta AI può essere uno strumento utile ma non imprescindibile. Non scrive al posto mio, ma mi aiuta a essere più veloce e creativa nei momenti giusti. #1 Risparmio di tempo Non devi più arrovellarti per ore per trovare una caption efficace o una risposta educata a un DM. #2 Stimolo creativo Quando il blocco del creativo bussa alla porta, Meta AI può suggerirti nuove angolazioni, idee o persino piani editoriali. #3 Migliore organizzazione Puoi usarlo per creare scalette, mini-script o agende di pubblicazione senza perderti in mille fogli sparsi. #4 Supporto nella scrittura Se scrivere non è la tua passione principale, Meta AI può darti bozze di partenza solide da personalizzare. Come usare Meta AI su Instagram se sei freelance Trova ispirazione per i contenuti Puoi chiedere a Meta AI: Scrivi caption più rapidamente Sei in ritardo sulla pubblicazione? Digita in chat qualcosa come: Migliora la tua bio o il profilo Chiedi all’AI di darti spunti per riscrivere la tua bio in modo più accattivante o per creare una bio tematica (ad esempio, per un lancio). Gestisci i Direct Messages Meta AI ti aiuta a: Come creare prompt efficaci per Meta AI Per ottenere il massimo da Meta AI, è fondamentale sapere come scrivere un buon prompt. Ecco alcune regole pratiche: Più dettagliato è il tuo comando, più pertinenti e utili saranno i suggerimenti di Meta AI. Come usare Meta AI se sei freelance? Funzione Come usarla Vantaggio Idee per post Chiedi suggerimenti mirati Risparmi tempo creativo Scrittura caption Richiedi caption tematiche o emozionali Pubblicazione più veloce Gestione DM Risposte automatiche a domande comuni Customer care più rapido Ottimizzazione bio Spunti per bio efficaci e accattivanti Profilo più attrattivo Supporto ai piani editoriali Brainstorming su contenuti Migliore organizzazione Meta AI cos’è: quali sono le limitazioni a cui prestare attenzione? Meta AI è utile, ma ha anche dei limiti che è importante conoscere, soprattutto se lo vuoi integrare in modo consapevole nel tuo lavoro freelance. Non basta chiedere e aspettarsi la magia: serve un minimo di strategia, comprensione del suo funzionamento e spirito critico. Ecco le principali criticità: In sintesi, Meta AI va usato con occhi aperti e penna pronta. È uno strumento che può semplificarti la vita, ma solo se resti tu al timone. Usarlo con consapevolezza ti permette di sfruttarlo al meglio, senza perdere autenticità. Non sostituisce strumenti di scrittura come ChatGPT È importante ricordare che Meta AI su Instagram non sostituisce strumenti più strutturati di scrittura come ChatGPT. Mentre ChatGPT è pensato per aiutarti a creare testi lunghi, articoli completi o progetti editoriali complessi, Meta AI è più adatto a generare contenuti estemporanei, risposte rapide e idee veloci. Se hai bisogno di un piano editoriale articolato o di testi profondi, meglio affidarti a strumenti più evoluti. Se invece vuoi stimolare la creatività, trovare spunti lampo o velocizzare piccole produzioni quotidiane, Meta AI può essere il compagno di viaggio ideale. Se poi ti serve una mano per orientarti al meglio nella scrittura AI scopri la mia formazione Pensati Copy. Perché Meta AI può diventare parte della tua routine? Come lo uso io, nella mia giornata da freelance Ti faccio un esempio concreto, perché anche io uso Meta AI su Instagram nel mio lavoro quotidiano di freelance. Lo trovo comodo soprattutto per: Non lo uso mai per scrivere tutto da zero, ma come spalla veloce nei momenti in cui la mente è piena e le energie scarseggiano. Un alleato discreto ma presente. Usato con intelligenza, Meta AI Instagram per freelance può alleggerire la gestione social, aiutarti a produrre contenuti più rapidamente e lasciarti più spazio per concentrarti sulle attività davvero strategiche. Non si tratta di abdicare alla creatività umana, ma di avere una spinta in più nei momenti in cui l’ispirazione scarseggia o il tempo stringe. Meta AI su Instagram è uno strumento potente nella misura in cui sai cosa farci e nn hai paura di esplorare e testare! Considera che pochi comandi puoi ottenere idee, testi, risposte e piani editoriali, senza stress. Certo, ricordati, un lavoro strategico merita tempo, energia e guida da parte tua: il tocco umano è insostituibile, questo è solo

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6 e più consigli per scrivere con AI e ChatGPT: articoli blog efficaci

Quante volte devi scrivere l’articolo del blog ma non fai che rimandare per mancanza di tempo, voglia o concentrazione? Non sei pentita di aver aperto questo canale (e fai bene, con costanza e impegno avrai risultati) eppure sai che se trovassi un modo per velocizzare la scrittura probabilmente otterresti risultati migliori. Comunicare richiede tempo e dedizione, e sì, scrivere con AI articoli blog efficaci e utili, potrebbe fare al caso tuo, ma solo se sai come usarla. Se vuoi articoli che parlino davvero al tuo pubblico, che siano ben posizionati sui motori di ricerca e che rispecchino il tuo stile, non basta dare qualche prompt a caso, serve che sia tu a guidare la creazione del contenuto. “La tecnologia è solo uno strumento. Nel creare relazioni e fiducia, il cuore umano deve essere al centro.” – Dalai Lama Vediamo come scrivere articoli di blog efficaci con l’AI, evitando errori comuni e sfruttandola al meglio. Scrivere con AI articoli blog che piacciano a Google (e alle persone!) 1 La base per un articolo efficace: fallo con l’AI Prima di iniziare a scrivere, definisci l’obiettivo del tuo articolo (questo vale sempre eh, non solo con AI): vuoi informare, ispirare o persuadere? La chiarezza su questo aspetto guiderà l’AI nel creare contenuti mirati e davvero pertinenti per il tuo target di lettori (sai chi sono le tue reader personas?). Crea una scaletta ben strutturata Dividi l’articolo in sezioni logiche, come introduzione, corpo e conclusione, con sottosezioni chiare. Questo aiuta l’AI a seguire una direzione precisa, evitando contenuti disorganizzati. Puoi interagire direttamente con la Chat e creare un Prompt (comando per AI) per una scaletta, come ad esempio: “Genera una scaletta dettagliata per un articolo blog con il seguente argomento: [inserisci argomento, es. Come migliorare la produttività con l’AI].Il pubblico target è: [descrivi il target, es. libere professioniste che vogliono ottimizzare il proprio lavoro quotidiano].Lo stile deve essere: [specifica lo stile, es. professionale, ma semplice e accessibile].La scaletta deve includere: Attenzione, questo è un suggerimento indicativo, personalizza e rendi ancora più specifico il “comando”. Ricerca e keyword strategiche Identifica le parole chiave che vuoi includere (il mio consiglio è di farlo studiando la SERP di Google e i suoi risultati, se non sei esperta, oppure con dei tool specifici per la SEO, tipo SEOZoom, Google Keyword Planner (gratuito) o Ubersuggest Neil Patel. Pro Tip: annota i risultati della ricerca e usa una keyword primaria e alcune secondarie per ogni sezione. 2. Scrivere con l’AI: come ottenere il massimo dell’efficacia e risparmiare tempo? Una volta impostata la scaletta e scelti gli argomenti principali, puoi iniziare a coinvolgere l’AI. Usa Prompt chiari Fornisci input dettagliati: più nutri l’AI più otterrai delle risposte vicine alle tue esigenze (vale per il blog e vale per tutto anche questo). Ad esempio, anziché scrivere “Genera un testo sulla scrittura con AI”, specifica: “Scrivi un paragrafo sulle migliori pratiche per integrare l’AI nella scrittura di articoli”. Puoi implementare il comando anche con delle fonti, esempi di stile o di contenuto. Lavora a sezioni Genera una sezione alla volta. Questo ti consente di mantenere il controllo sulla qualità e di evitare testi generici o incoerenti. e poi solitamente l’AI tende ad essere più puntuale e attenta se le dai mento testo su cui lavorare: spacchettare il contenuto aiuta a ricevere risposte più in focus. Di conseguenza risparmi tempo e ottimizzi i risultati. Esempio pratico Se devi scrivere un’introduzione su come usare l’AI per migliorare il processo creativo, il Prompt potrebbe essere: “Scrivi un’introduzione di 100 parole sull’importanza di guidare l’AI per generare contenuti autentici, inserisci il punto di vista XY e dai subito la soluzione ai miei lettori”. 3. Ottimizzazione del testo: il tocco umano Dopo aver utilizzato l’AI per creare una bozza, arriva la parte più importante: personalizzarla. Scrivere con AI non è così semplice come si pensa. Perché? Perché non bisogna limitarsi mai ai primi risultati: ricorda di rielaborare il testo. Questa fase è sempre molto importante e delicata. Verifica dei contenuti L’AI può includere dati errati o inventati (il fenomeno dell’hallucination). Controlla sempre le fonti per garantire accuratezza e credibilità. SEO e leggibilità Assicurati che il testo sia ottimizzato per i motori di ricerca e leggibile per i tuoi lettori. Personalizzazione del tone of voice Integra il tuo stile unico e aggiungi un tocco personale. Un contenuto ben fatto deve rispecchiare la tua identità, non sembrare scritto da una macchina. Il blog deve rappresentare il tuo personal brand, far emergere il tuo modo di fare le cose e la tua visione. 4. Errori comuni da evitare 1 Non strutturare il contenuto: Uno degli errori più frequenti è iniziare a scrivere senza una struttura definita. Un articolo privo di organizzazione rischia di disorientare il lettore e far perdere interesse. Prima di generare contenuto con l’AI, è utile creare una scaletta chiara con introduzione, corpo e conclusione, oltre a suddividere il testo in sezioni tematiche che possano agevolare davvero chi legge. 2 Generare testi troppo lunghi o fuori tema: 3 Affidarsi completamente all’AI: 4 Ignorare il pubblico di destinazione: 5. Esempi pratici per scrivere con AI articoli blog Titoli ottimizzati Prompt: “Genera 5 titoli accattivanti per un articolo sul blog writing con AI”. Esempio generato: “Come scrivere articoli con AI e farli brillare online”. Call-to-action efficaci Prompt: “Scrivi una call-to-action per invitare i lettori a commentare l’articolo”. Esempio: “Hai già provato a scrivere con l’AI? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!” Piramide Rovesciata 6. Strumenti utili Scrivere con AI articoli blog: come cambia la visibilità nell’era dell’AI Overview di Google L’introduzione dell’AI Overview su Google Search sta rivoluzionando il modo in cui le persone cercano informazioni online. L’intelligenza artificiale genera ora risposte sintetiche direttamente nella pagina dei risultati, combinando dati provenienti da diverse fonti. Ma se ti stai chiedendo quale ruolo ha oggi la scrittura di contenuti… la risposta è chiara: scrivere articoli blog con AI non solo è ancora utile, ma diventa strategico. Infatti, le AI come quella di Google non inventano le informazioni: le estraggono da contenuti esistenti.

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Reader personas: per chi stai scrivendo?

Scrivere per qualcuno è più facile Il tuo blog è uno strumento di inbound marketing, per questo occorre trattarlo come tale, da tutti i punti di vista. E se, ad esempio, ti dicessi che quando scrivi qualcosa sul tuo blog professionale devi rivolgerti ad una specifica persona? Il concetto di reader personas ti aiuta infatti a creare dei contenuti che mirano davvero ad un target specifico, con una specifica voce. Da bambina avevi l’amico immaginario? Ecco, adesso puoi cimentarti nella scrittura web, rivolgendoti al tuo lettore immaginario (ma non troppo). La verità è che scrivere pensando a qualcuno di reale, è più facile: si trovano più facilmente le risposte giuste, ma soprattutto, si capiscono meglio le domande. 1. Reader personas: cosa sono? Le reader personas sono i tuoi lettori/utenti ideali, schematizzati in una sorta di carta d’identità o mappa, che comporta la descrizione, perfino dettagliata, della loro personalità, dello stile di vita, dei dati personali (si, devi inventare anche nome e cognome! Continua a leggere che ti spiego meglio). Tutto nasce dal marketing, in cui si parla invece di buyer personas, per riferirsi al consumatore ideale. Sostanzialmente, una volta effettuate le ricerche di mercato, o anche attraverso i dati raccolti tramite interviste o sondaggi, si definisce nei dettagli l’identikit del cliente ideale. A seconda del business, ma anche del target, puoi definirne una, due, ma anche 20. Non c’è un limite numerico, dipende ovviamente dal tipo di mercato in cui ti collochi. La stessa cosa vale per le reader personas, con cui andiamo a tracciare l’identikit del lettore ideale. L’individuazione dei nostri lettori tipo ci aiuta nel processo fondamentale di definizione del target, ma apporta anche notevoli vantaggi anche nel momento stesso della scrittura o della creazione del piano editoriale. Le reader personas devono quindi rispecchiare la descrizione del nostro lettore tipo, da tutti i punti di vista: E queste sono solo alcune delle domande da porsi per creare le propria reader personas. In sostanza, sapere per chi sto scrivendo, pensando di farlo per una persona che sento reale e vera, potrò lavorare meglio sui miei testi, sia nella forma che nella sostanza. 2. Come creare le reader personas? 2.1 Prima lavora sui dati Partendo dal presupposto che se hai un’attività hai già studiato o devi studiare il tuo target, non dovresti avere grossi problemi ad individuare il tuo lettore tipo. Per essere sicura di non sbagliare, il mio consiglio è sempre quello di partire da da più dati possibili. Come reperirli? Insomma, i modi non mancano, e potresti anche sfruttare le Storie di Instagram (o altri social se preferisci) per fare dei sondaggi mirati ad individuare il profilo “perfetto” del tuo cliente/lettore tipo. Perché nel tuo caso, ammettiamolo, il lettore si spera non resti solo tale, ma ci si augura scopra anche le tue competenze, i tuoi prodotti, insomma, il blog è un mezzo che ti permette di collegare contenuti e servizi. Ecco perché è bene pensare a tutto, in primis al target a cui ci si rivolge scrivendo. 2.2 Poi…indovina chi Dopo aver ragionato sui dati e aver reperito più informazioni possibili sui tuoi potenziali lettori, puoi iniziare a dar forma ai tuoi personaggi. Ricordi quando da piccola giocavi ad Indovina Chi? Ecco, cimentati ad indovinare le caratteristiche e le qualità dei tuoi readers. 2.3 Da dove partire? Insomma, andando sempre più a fondo e nello specifico! Spesso le clienti mi chiedono come creare fisicamente le reader personas. Io suggerisco Canva, sempre molto semplice e intuitivo ti consente di creare dei documenti sia di testo che contenenti immagini. Io ad esempio creo una parte in cui approfondisco la personas descrivendola, ed una visiva in cui riassumo le caratteristiche. Sarà strano all’inizio pensare che stai scrivendo per qualcuno di estremamente reale. Io, ad esempio, sono qui a scrivere questo articolo blog per: Sara Canfora, una bella donna di 31 anni, con 1 figlio di 14 mesi, una vita frenetica, ma non è ancora soddisfatta come vorrebbe. È una psicologa, ha da poco annesso un blog al suo sito e sta cercando informazioni su Internet su come redigere i suoi articoli… quello che le manca è il tempo, ma adesso un può delegare, quindi sta cercando di organizzarsi per fare da sola, e tra un allattamento e l’altro cerca informazioni pratiche. Ho reso l’idea? 3. Più che immaginarie: le reader personas sono reali Non devi solo immaginare le tue reader personas, dovresti piuttosto, creare una persona reale, quasi potessi vederla e toccarla davvero, e magari anche sentire che in fondo la conosci. Naturalmente, considerando che, anche se non parliamo a tutti, probabilmente avremo un pubblico costituito da più audience, occorre definire i tratti di più reader personas, anche se ti consiglio di procedere per gradi e senza esagerare, altrimenti rischi solo di confonderti e confondere. 4. Servono davvero? Non so risponderti in assoluto, posso dirti che per me e per tante mie clienti (a cui ho fatto formazione di scrittura SEO e web) è stato molto utile definire le reader personas. In questo modo ho potuto strutturare dei contenuti davvero su misura rispetto alle esigenze reali del mio target (o delle mie clienti) migliore. Si, dico migliore riferendomi ad un target ben definito in base ai miei obiettivi (che spaziano dall’autorevolezza, al farsi conoscere, passando dalla brand identity, fino alla vendita), quindi un pubblico potenzialmente interessato non solo agli articoli dei blog che seguo, ma anche dei servizi che le mie clienti offrono. Inoltre, con le reader personas puoi: 5. Scrivere per qualcuno allora è davvero più facile? Abbiamo iniziato con questa domanda, e direi che adesso siamo più pronte a rispondere. Ti invito anche a riflettere su una cosa che di primo acchito può sembrare anche banale, perché scriviamo sempre per qualcuno. Ma credimi, scrivere per Sara Canfora è diverso che scrivere per una tizia qualsiasi, perché la scrittura stessa diventa immediatamente: Del resto, se hai mai scritto una lettera, anche non necessariamente intima, noterai che tono di voce e stile scelto, sono più facilmente indirizzati verso chi

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Testi persuasivi: evita il futuro per 3 e più motivi

Sei pronta a dare vita ai tuoi testi persuasivi, trasformandoli in potenti generatori di vendite? Immagina di conquistare il pubblico, spingerlo all’azione e trasformare le loro intenzioni in acquisti con una sequenza di parole ben piazzate. Sì, è tutto possibile! Ma c’è una cosa che mette i bastoni tra le ruote anche ai messaggi più efficaci: il tempo futuro. Il futuro nei testi persuasivi? Non ha futuro! Scrivere testi di vendita con il futuro è come prendere una strada sterrata quando potresti prendere l’autostrada. Non è un errore grammaticale o di struttura, ma ti pone davanti a un’altra sfida: rischi di indebolire la potenza del tuo messaggio. Perché succede questo? Continua a leggere per scoprire almeno i tre motivi cruciali (ma ne vedremo anche altri) che rendono il tempo presente il vero protagonista nei testi persuasivi. Cosa si intende per testi persuasivi? Oggi i testi persuasivi sono il segreto per coinvolgere il pubblico, trasmettendo fiducia, empatia e un senso di urgenza. Non si tratta solo di elencare i vantaggi di un prodotto o servizio, ma di creare un legame emotivo con il lettore/consumatore, offrendo soluzioni concrete ai loro problemi e bisogni. Sono come il tuo migliore amico che ti spinge a fare quel salto di fiducia. Ti incoraggia, ti sprona, e alla fine ti porta dove vuoi essere. o almeno, così dovrebbero essere. Anche perché abbiamo davanti delle persone (a proposito hai creato le tue reader personas? Ecco come fare) sempre più attente e “skillate”, che per capirci, non si bevono (fortunatamente a mio avviso) più tutta quella solfa del copy di vendita classico. I testi persuasivi sono orientati all’azione, utilizzando il potere delle parole per spingere i lettori verso una decisione d’acquisto, il più immediata possibile. Incorporano elementi di storytelling, leve della persuasione (come la riprova sociale e autorità) per accrescere la credibilità del messaggio e guidare il pubblico verso l’azione desiderata. Insomma, roba da “markettari” starai pensando, e invece no, non più: non ci sono più frontiere, e con i social, Instagram in primis, tutti i professionisti o imprese che comunicano vogliono anche vendere (ovvio). Ritorno al futuro parte prima: e poi vediamo se tornerà Nel campo della comunicazione persuasiva, l’utilizzo del tempo futuro può rappresentare una sfida significativa. Secondo Roger Dooley, star del neuromarketing, in un articolo pubblicato su Forbes, l’abuso di espressioni al futuro può innescare incertezze nei potenziali clienti, minando la fiducia nelle promesse fatte. Dooley evidenzia come frasi che prevedono un risultato futuro, come “sarai in grado di…”, possano sembrare ambigue e generare dubbi, piuttosto che convincere dell’efficacia di un prodotto o servizio. Questa osservazione suggerisce che le promesse vaghe legate al futuro possano non essere sufficientemente persuasive per stimolare l’azione dei consumatori. L’incertezza associata alle previsioni future è un concetto ampiamente riconosciuto nel marketing e nella psicologia del consumatore. Il futuro, per sua natura, è intriso di incognite e promettere successo o vantaggi in un tempo indefinito può risultare in una percezione di rischio da parte del potenziale cliente. Gli individui pare preferiscano opzioni con esiti chiari e sicuri. Quindi, perché non offrire loro una certezza adesso invece di promesse future incerte? Insomma tutto chiaro? Il futuro è incerto anche nel marketing! Facciamo un esempio concreto di testi persuasivi La specificità del presente ti fa sentire già un passo più vicino al tuo obiettivo: perché aspettare il futuro quando puoi ottenere risultati già adesso? 3 motivi per NON utilizzare il tempo futuro nei testi persuasivi e di vendita: l futuro nel mondo dei testi persuasivi? Meglio evitare, ecco perché: Altre 2 tips per i tuoi testi persuasivi: 1 L’urgenza del presente: come alimentare le decisioni Hai presente quella sensazione di dover fare qualcosa subito, senza aspettare il momento giusto? Ecco, questa è l’”urgente urgenza” del presente nei testi persuasivi! Quindi, diamo un’occhiata più da vicino: immagina il presente come quel tipo agitato che ti spinge a muoverti ora e non più tardi. Quando mettiamo il focus sul presente nei nostri messaggi, creiamo quel senso di “ora o mai più” che ti fa alzare dalla sedia e agire. E aspetta, c’è di più! Le frasi al presente non solo danno un calcio al sedere, ma spingono i potenziali clienti a decidere con rapidità e sicurezza. È come se dicessero: “Non aspettare, agisci adesso!”. E sai una cosa? Funziona davvero. Solo in quest’ultimo anno ho scritto copy di vendita per almeno 30 siti e ti posso confermare che tante landing stanno generando traffico di qualità e contatti utili. 2 La Connessione emotiva del Qui e Ora Il buon Orazio ci diceva Carpe Diem, oggi facciamo un salto nel qui e ora dell’emotività! È proprio qui che si crea quel legame immediato con il pubblico. Quando parliamo al presente, il pubblico si sente coinvolto, come se fosse parte della storia che stiamo raccontando. E cosa c’è di meglio che farli sentire parte di qualcosa? Niente! Ecco perché il presente è il migliore amico di chi vuole vendere. Aiuta i tuoi potenziali clienti a immaginare il futuro luminoso che il tuo prodotto o servizio può offrire proprio adesso. Futuro strategico: come usare il futuro nei testi persuasivi? Il futuro potrebbe sembrare un po’ come quel parente strano che non sai mai cosa aspettarti, ma non lo escludere completamente dalla tua vita di scrittore persuasivo! Certo, potrebbe essere un po’ rischioso se non lo gestisci con cura, ma con un tocco di genialità strategica, può diventare il tuo migliore alleato. Nei testi persuasivi puoi utilizzare il concetto di futuro meglio evitare la declinazione del verbo nel tempo futuro. 3 Esempi per utilizzare il futuro nei testi di vendita: 1. Descrivere la visione del tuo brand: In questo caso, il futuro viene utilizzato per delineare l’ambizione del brand e la sua mission. 2. Illustrare scenari futuri possibili: Il futuro viene utilizzato per mostrare i potenziali benefici del prodotto o servizio in un contesto realistico. 3. Offrire garanzie o assicurazioni sul futuro: Il futuro viene utilizzato per rassicurare il cliente e aumentare la sua fiducia nel brand. Altri esempi per sfruttare il concetto di futuro: In tutti questi casi, il futuro è utilizzato in modo strategico per rafforzare il messaggio del copy e aumentare la sua efficacia, ma non attraverso il tempo futuro, quanto attraverso l’idea di futuro! Ti è chiara la differenza?

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15 Tips+1 per migliorare la tua scrittura social

Se pensi che la scrittura sui social sia solo un mezzo di comunicazione, stai sbagliando qualcosa! la scrittura è una leva delle più potenti e solide per creare connessioni, costruire il proprio brand e accelerare la crescita professionale. La vera sfida è spesso catturare l’attenzione in un mondo sovraccarico di informazioni (social fatigue)! Questo articolo ti fornisce strumenti e spunti pratici per migliorare la scrittura social e la percezione di valore del tuo brand professionale! Senza una scrittura pensata e curata, non puoi avere una comunicazione davvero efficace, i messaggi rischiano di perdersi nel rumore, rendendo più difficile raggiungere il pubblico desiderato e ottenere il riconoscimento che meriti. Ecco perché i tuoi post meritano una strategia che vada oltre gli obiettivi di business e di vendita, ma che includano anche obiettivi di comunicazione. Pronta a partire? Scopri il potere nascosto della Scrittura sui social Se pensi che la scrittura sui social sia solo un mezzo di comunicazione, stai sbagliando qualcosa! La scrittura è una delle leve più potenti e solide per creare connessioni, costruire il proprio brand e accelerare la crescita professionale. La vera sfida è spesso catturare l’attenzione in un mondo sovraccarico di informazioni (social fatigue)! Questo articolo ti fornisce strumenti e spunti pratici per migliorare la scrittura social e la percezione di valore del tuo brand professionale! Senza una scrittura pensata e curata, non puoi avere una comunicazione davvero efficace. I tuoi messaggi rischiano di perdersi nel rumore, rendendo più difficile raggiungere il pubblico desiderato e ottenere il riconoscimento che meriti. Ecco perché i tuoi post meritano una strategia che vada oltre gli obiettivi di business e di vendita, ma che includano anche obiettivi di comunicazione. Pronta a partire? Allaccia le cinture e immergiti nel mondo della scrittura social che fa la differenza! Perché la Scrittura social è un gioco da professioniste? Come libera professionista, ogni parola che pubblichi è un mattone che costruisce il palazzo della tua reputazione online. Non è solo questione di vendere, è questione di esistere nel mondo digitale con una voce che sia autentica, riconoscibile e autorevole. I vantaggi di una scrittura social curata ed efficace sono davvero tanti, eccone alcuni dei più tangibili: Inizia proprio inserendo questi elementi nella tua strategia per migliorare la scrittura social, e non solo migliorerai la qualità dei tuoi contenuti, ma trasformerai ogni post in un’opportunità per crescere professionalmente e personalmente nel mondo digitale. L’arte di esercitarsi e sperimentare: la Pratica La scrittura sui social è un palcoscenico in continuo cambiamento, un laboratorio dove ogni esperimento può portare a scoperte sorprendenti (se poi cerchi un laboratorio pratico di scrittura online iscriviti alla Lista d’attesa de La Scrittureria: la 1° palestra di scrittura social e web!). Per restare al passo, devi essere pronta a sperimentare, testare e adattarti. Questo processo non è solo una necessità, ma un’opportunità entusiasmante per crescere e innovare. Varia le forme e gli stili, ma resta intera! Ogni piattaforma social ha il suo linguaggio unico e le sue sfumature. Instagram valorizza le immagini accompagnate da testi evocativi, LinkedIn predilige un approccio più formale e professionale, mentre Facebook offre un mix di entrambi, permettendo una maggiore flessibilità narrativa. Sperimentare con formati diversi, dai post brevi ai racconti più articolati, dalle storie visive ai caroselli, ti permette di scoprire cosa risuona maggiormente con il tuo pubblico. Questa varietà non solo mantiene il tuo brand fresco e dinamico, ma ti aiuta anche a comprendere meglio le preferenze e le aspettative dei tuoi follower. Secondo studi come quelli condotti da Pew Research Center, le diverse piattaforme social attraggono demografie e comportamenti di utilizzo distinti. Ad esempio, Instagram è particolarmente popolare tra i giovani adulti, il che implica un linguaggio e un approccio visivo più diretto e accattivante. Conoscere queste sfumature ti permette di adattare i tuoi contenuti in modo più mirato e efficace. Dai valore ai feedback! I feedback del tuo pubblico sono come una bussola che ti guida nella giusta direzione. Seth Godin, uno dei più influenti pensatori del marketing moderno, sottolinea costantemente l’importanza di “spedire” il proprio lavoro: pubblicarlo, condividerlo, metterlo alla prova del pubblico, e poi ascoltare attentamente le reazioni. Imparare a leggere tra le righe dei commenti e delle interazioni ti permette di affinare il tuo messaggio e di adattare la tua strategia di comunicazione in modo più efficace. Questo processo di ascolto attivo e adattamento continuo è fondamentale per mantenere la tua scrittura pertinente e coinvolgente. Quanto sei aggiornata sui trend dei social? La scrittura per i social è un percorso di apprendimento e innovazione costante. Rimanere aggiornata sulle ultime tendenze, sperimentare nuove tecniche narrative, e adottare nuovi strumenti di scrittura e pubblicazione ti permette di essere sempre un passo avanti. Ad esempio, l’uso crescente di intelligenza artificiale e analisi dei dati nel content marketing sta rivoluzionando il modo in cui i contenuti vengono creati e distribuiti, offrendo nuove opportunità per personalizzare e ottimizzare la comunicazione. Naturalmente non è necessario cavalcare l’onda di tutti i trend che vedi, in prima battuta la vera differenza la fa quanto tu riesca a cogliere le tendenze e a farle tue: personalizzando le modalità rispetto alla tua attività. 15 Tips per migliorare la scrittura su Instagram Come Migliorare la Scrittura su Instagram per connetterti e vendere + 1 Sii creativa e divertiti: infine, non dimenticare di divertirti! La creatività e la passione sono contagiose e possono trasformare i tuoi post in qualcosa di speciale. Pronta a lasciare il tuo segno? Inizia questo viaggio per migliorare la scrittura social con l’entusiasmo di chi sa che ogni parola può fare la differenza. Sperimenta, ascolta, adatta e innova. Ogni post, ogni caption, ogni aggiornamento, è un’opportunità per affinare la tua scrittura social. Sei pronta a intraprendere questo percorso di crescita continua? Allora, via! Il palcoscenico dei social media ti aspetta. Io invece ti aspetto nella 5° edizione de La Scrittureria: la prima palestra di scrittura web e social per freelance.

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Scrittura creativa su Instagram: la creatività vende?

La scrittura non è solo un modo per scarabocchiare pensieri su un foglio, è come una bacchetta magica per la mente, che ti aiuta a riflettere, a conoscere te stessa e a combattere quei piccoli mostri chiamati stress emotivi. E indovina un po’? Questa magia non si ferma solo a te. Anche i brand vogliono un po’ di questa pozione miracolosa, perché ne hanno capito da tempo la potenza e la necessità per creare una comunicazione di brand efficace e di valore. Ma cosa succede alla scrittura creativa su Instagram? Continua a leggere e scopriamolo insieme… Scrittura creativa su Instagram, e oltre La scrittura creativa è l’arte di raccontare storie, di evocare emozioni, di dipingere quadri con le parole. È quel tipo di scrittura che ti fa perdere nel tempo, che ti trasporta in un altro mondo. Ma non pensare che sia relegata solo ai libri o alle poesie tradizionali. In un’era digitale come la nostra, la scrittura creativa ha trovato nuovi palcoscenici: blog, e-book, newsletter e, appunto, Instagram. Pensa a quei post che ti hanno fatto sorridere o a quelli articoli che ti hanno commosso fino alle lacrime. E non è tutto. La scrittura creativa si manifesta anche in formati web innovativi: La scrittura creativa, quindi, non è solo un mezzo per esprimersi, ma è diventata uno strumento essenziale per connettersi e coinvolgere il pubblico nell’era digitale. Cosa dicono gli studi? Alcuni studiosi in camice bianco (probabilmente non indossavano davvero camici bianchi, ma fa figo immaginarlo) hanno scoperto che i brand che raccontano storie avvincenti e genuine creano legami più stretti con i loro clienti (studio pubblicato nel Journal of Marketing Research) un po’ come una stretta di mano tra vecchi amici. Una stretta di mano che si traduce in clienti fedeli, un’immagine brillante del brand e, ovviamente, in una bella pentola di monete d’oro. Un altro gruppo di ricercatori ha rivelato anche che raccontare storie vere rende i brand più “umani”, come il vicino di casa con cui vorresti fare un barbecue. In poche parole: se vuoi che il tuo brand brilli e balli al ritmo giusto, la scrittura creativa è la tua DJ! Cosa succede quando scrittura creativa e Instagram si incontrano? Hai mai avuto quella sensazione di vertigine quando leggi un libro talmente bello da dimenticare dove sei? E poi, PUF! Apri Instagram e ti ritrovi davanti a un post che sembra uscito dalla tastiera di un robot annoiato? Sì, è il grande duello tra la scrittura da Oscar e quella… beh, un po’ meno brillante. Instagram è come quella discoteca super cool dove tutti vogliono essere visti. Ma non basta una foto patinata o un filtro vintage per attirare l’attenzione. Serve una storia, una di quelle che ti fanno battere il cuore a mille. E qui entra in gioco la scrittura creativa. Tutto dipende da quanto conosci le tue persone, il tuo target, ma anche dagli obiettivi di comunicazione efficace che ti prefiggi (ne hai, vero?). Ma attenzione! Non si tratta solo di scrivere frasi ad effetto o citazioni profonde. È una vera e propria arte equilibrare l’anima poetica con la necessità di essere chiari e diretti. Dopotutto, su Instagram hai solo pochi secondi per catturare l’attenzione di qualcuno prima che continui a scorrere. E sai qual è il segreto? Essere autentici. La gente vuole sentire la tua voce, non quella di un robot, vuole ridere, piangere, emozionarsi con te. Quindi, la prossima volta che posti qualcosa, pensa a come potresti raccontare una storia, anche in poche parole. “Tutto quello che devi fare è scrivere una frase vera. Scrivi la frase più vera che conosci.” – Ernest Hemingway In breve, Instagram non è solo un album di foto. È un palcoscenico, e con la giusta scrittura, puoi essere la stella brillante che tutti sono venuti a vedere. Scrittura Creativa su Instagram: il lato dei Creator Ecco cosa succede quando un creator, armato di penna, inchiostro e un pizzico di follia, decide di conquistare il regno di Instagram: magia pura! Immagina un artista che dipinge quadri con le parole, trasformando ogni post in un piccolo capolavoro. Ogni caption diventa una storia avvincente, ogni commento un dialogo intrigante. Ma non è solo questione di belle parole. È un vero e proprio spettacolo di luci, colori e emozioni. I creator esperti riescono a giocare con le parole, a farle danzare in armonia con le immagini, a creare un’atmosfera unica che cattura e incanta. E il risultato? Un feed Instagram che non è solo una raccolta di foto, o reel, ma un viaggio emozionante nel mondo del loro progetto o brand che sia. Scrittura Creativa su Instagram: il lato delle libere professioniste o imprenditrici E poi ci sono quelle eroine del business, le libere professioniste o imprenditrici che, con passione e determinazione, curano da sole i contenuti del loro brand su Instagram (o ne delegano dei pezzi). Per loro, la scrittura creativa è un’arma segreta, la più grande alleata della loro comunicazione. Non si tratta solo di vendere un prodotto o un servizio, ma di raccontare una storia, di creare una connessione emotiva con il pubblico. Ogni post è un capitolo di un libro che parla di sogni, sfide, successi e, soprattutto, di autenticità. Queste donne sanno che, in un mondo di contenuti clonati, la scrittura creativa è la chiave per distinguersi, per mostrare al mondo la vera essenza del loro brand. E, fidati, quando la scrittura creativa incontra la passione e la dedizione di queste professioniste, Instagram diventa un luogo magico dove tutto è possibile (proprio per questo aiuto le professioniste ad allenare la loro capacità di scrittura con La Scrittureria, la prima palestra di scrittura social e web, corri a scoprire la prossima edizione!). La coerenza nel racconto di brand non esclude la creatività La creatività è un punto di forza, e non deve diventare un punto di debolezza. Immagina il tuo brand come un personaggio di un libro. Ha una sua voce, un suo stile, un modo tutto suo di raccontare storie e di interagire

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Comunicazione efficace di brand: guida pratica per libere professioniste alle prime armi sui social

Sai che la scrittura social ti aiuta a creare il tuo personal brand? Sei una libera professionista in crescita e hai finalmente deciso di iniziare a comunicare sui social media per far conoscere il tuo brand. Ma come puoi garantire che la tua comunicazione sia efficace? Come puoi catturare l’attenzione del tuo pubblico target e costruire una presenza online di successo? In questo articolo, ti fornirò una guida pratica sulla comunicazione efficace di brand, proprio se sei alle prime armi con essa, con suggerimenti SEO-friendly, per aiutarti a ottenere risultati tangibili sui social. Comunicazione efficace di brand: cosa significa? Messaggio giusto al pubblico giusto, nel modo giusto La comunicazione efficace di brand è il processo che ti aiuta a trasmettere in modo chiaro e persuasivo: Tutto ciò verso il tuo pubblico in target (chi è il tuo pubblico in comunicazione? Scegli le tue reader personas). Significa creare un legame autentico e duraturo con il pubblico, generando consapevolezza, interesse e fidelizzazione. Come si crea la migliore comunicazione efficace di brand? Una comunicazione efficace di brand coinvolge l’uso strategico di linguaggio, tono di voce, scrittura, immagini, contenuti e canali di comunicazione appropriati per raggiungere il pubblico desiderato. Cosa ti serve innanzitutto? Semplice, devi avere una comprensione approfondita del tuo pubblico target, delle sue esigenze, dei suoi desideri e dei suoi valori (hai mai creato la Mappa dell’empatia? Ti spiego come fare su Instagram). Devi essere in grado di parlare la loro lingua, di affrontare le loro preoccupazioni e di offrire soluzioni che risuonino con loro. Ciò implica la creazione di contenuti rilevanti, coinvolgenti e utili, che rispondano alle domande e alle esigenze del tuo pubblico. Insomma, la famosa pertinenza che ritrovi anche a proposito della scrittura web e SEO (hai bisogno di aiuto? Scorpi la mia formazione di Scrittura web). Inoltre, la comunicazione efficace di brand richiede coerenza La tua voce, il tuo stile e l’immagine del tuo brand devono essere uniformi in tutti i canali di comunicazione, sia online che offline. Questo aiuta a creare riconoscibilità e a costruire una reputazione solida nel tempo. Infine, non in ultimo, la comunicazione efficace di brand richiede anche una valutazione costante dei risultati e un’adeguamento delle strategie di comunicazione. Questo ti consentirà di apportare miglioramenti continui e di adattare la tua comunicazione per ottenere risultati sempre migliori. In sintesi, la comunicazione efficace di brand significa trasmettere il messaggio giusto, al pubblico giusto, nel modo giusto. È un processo dinamico e strategico che richiede impegno, creatività e adattabilità per creare un legame duraturo e significativo con il tuo pubblico target. 5 Step con esempi per una comunicazione di brand efficace se stai iniziando adesso! 1 Inizia con il capire il tuo pubblico target Come anticipato, tutto parte da qui! Per costruire una comunicazione efficace di brand, devi prima comprendere a chi ti stai rivolgendo. Identifica il tuo pubblico target: quali sono i loro interessi, le loro esigenze e le loro sfide? Ad esempio, se sei una consulente finanziaria che mira a raggiungere giovani professionisti, potresti scoprire che il tuo pubblico è interessato a consigli su come risparmiare denaro, investire in modo intelligente o pianificare per il futuro. Una volta che hai una comprensione chiara del tuo pubblico, puoi adattare la tua comunicazione per soddisfare le loro necessità specifiche. 2 Sviluppa una voce autentica e coerente Una volta che hai compreso il tuo pubblico target, è fondamentale sviluppare una voce autentica e coerente per il tuo brand. Come afferma Maya Angelou, famosa poetessa e scrittrice: “Non puoi usare la creatività per copiare qualcosa, devi crearla”. Questa citazione ci ricorda l’importanza di sviluppare una voce unica per il nostro brand, anziché cercare di imitare gli altri Ad esempio, se sei una designer di gioielli con uno stile elegante e sofisticato, puoi adottare un tono di voce che rifletta questa personalità. Potresti utilizzare un linguaggio raffinato e descrivere i tuoi prodotti in modo dettagliato, mettendo in evidenza i materiali pregiati e le tecniche artigianali utilizzate. In questo modo, i tuoi follower si sentiranno attratti dalla tua autenticità e saranno più propensi a fidarsi del tuo brand. 3 Crea contenuti rilevanti e coinvolgenti La creazione di contenuti rilevanti e coinvolgenti è fondamentale per la comunicazione efficace di brand. Ad esempio, se sei una nutrizionista che mira a raggiungere mamme occupate, potresti creare contenuti con ricette veloci e salutari per pasti familiari. Potresti condividere consigli pratici su come organizzare la spesa settimanale o fornire informazioni su alimenti nutrienti per i bambini. Assicurati che i tuoi contenuti siano in linea con gli interessi e le esigenze del tuo pubblico target, offrendo soluzioni concrete ai loro problemi. 4 Prova ad utilizzare parole chiave strategiche Oltre a creare contenuti coinvolgenti, è importante ottimizzarli per i motori di ricerca. Utilizza parole chiave strategiche che siano rilevanti per la tua attività e che il tuo pubblico potrebbe cercare online. Ad esempio, se sei un life coach che si rivolge a persone in cerca di sviluppo personale, potresti utilizzare parole chiave come “crescita personale”, “autostima”, “motivazione” e così via. Assicurati di includere queste parole chiave nel titolo del tuo articolo, nei sottotitoli e nel corpo del testo, in modo che i motori di ricerca possano indicizzare il tuo contenuto e renderlo facilmente trovabile dal tuo pubblico. Secondo uno studio condotto da Moz, una delle principali piattaforme SEO, l’utilizzo strategico di parole chiave può migliorare significativamente la visibilità dei contenuti online. Nel loro rapporto annuale sulle tendenze SEO, Moz ha evidenziato come l’inclusione di parole chiave rilevanti nel titolo di una pagina e nei sottotitoli abbia un impatto positivo sulla classifica dei motori di ricerca. Pertanto, è importante fare una ricerca approfondita delle parole chiave pertinenti al tuo settore e utilizzarle strategicamente nei tuoi contenuti, senza però esagerare (come ti ho spiegato a proposito della Scrittura SEO) . 5 Interagisci davvero con il tuo pubblico La comunicazione efficace di brand non si limita solo a pubblicare contenuti: è altrettanto importante interagire con il tuo pubblico. Ad esempio, se hai un negozio di abbigliamento online e un

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Instagram non basta più: il contenuto in circolo

La comunicazione circolare è la parola chiave Se stai provando a fondare una presenza online incentrata su di un solo canale, stai correndo un grosso rischio. La comunicazione digitale oggi è multicanale e Instagram non basta più a sostenere “il peso” comunicativo di un brand o dei professionisti. Continuare a guardare chi ha iniziato qualche anno fa, riuscendo a creare un vero e proprio business di successo, alimentato da una presenza social molto forte, potrebbe rivelarsi fuorviante. Attenzione, non fraintendere: partire da Instagram ha ancora molto senso, soprattutto se stai cercando di fare il punto sulla tua strategia, sul tuo chi sono e cosa faccio, insomma, se stai avviando qualcosa che ancora non sai bene dove ti porterà. Se, invece, sei già nella fase successiva, quella in cui il tuo business è ben delineato, ma deve fare un salto di qualità per fare sul serio, ecco, cambiare il tuo approccio da #soloinstagram a #nonsoloinstagram potrebbe fare la differenza. 5 motivi per cui Instagram non basta più per il tuo business 1 Il mercato sui social è sempre più competitivo Il mercato e anche la comunicazione sui social sono sempre più competitivi, quasi al limite del saturo. Cosa significa? Vuol dire che ci sono tantissimi profili professionali, che producono molti contenuti informativi, e questo si traduce in: Se ti soffermi solo a guardare questi profili, potresti arrivare a pensare che sia tutto semplice, che in fondo ti basta essere lì per svoltare con la tua attività professionale o addirittura per vendere. Ebbene, non sto dicendo che questo non possa accadere, anzi, Instagram e tutti i social restano risorse grandissime per noi libere professionisti, sto piuttosto dicendo che non è più una regola, ma una possibilità solo se riesci a creare una comunicazione poli-distribuita su vari canali. Insomma, scegli tu la tua combinazione (sito; blog, newsletter; altri social) in base alla strategia, agli obiettivi (hai bisogno di una mano? Ti aiutiamo con i servizi di Lofacciodigital) e al target, ma ti invito a considerare la tua comunicazione di brand come qualcosa di circolare: un cerchio che abbraccia tante cose, non solo una, non solo Instagram. Continua a leggere che te lo racconto meglio. 2 Le persone si muovono Diamo i numeri… del blog! Sai che dalle statistiche del 2022 (in particolar modo, da un report condotto da Findstack) emerge che il 77% degli utenti dichiara di cercare informazioni su Google, anche inerenti l’acquisto di prodotti e servizi, e di leggere molti articoli dei blog per informarsi (che arrivano ben al 5° posto tra le fonti più attendibili di informazioni)? Le previsioni parlano di un ulteriore incremento di questo stupendo canale, tanto da arrivare a circa 500 milioni di blog attivi, e qualcosa come 70 milioni di post WordPress (fonte WordPress). Inoltre, è palese che le realtà aziendali (si parla di più del 90% delle realtà aziendali: “88% of businesses that do outsourcing pay people to write for them”) stiano continuando ad investire sempre di più sul blogging professionale sia per portare avanti un racconti di brand più profondo rispetto ai social (cerchi un percorso per accelerare la tua scrittura social? Scopri il mio laboratorio pratico di scrittura: La Scrittureria), sia per incentivare la SEO dell’intero sito Internet. E se questo si traduce in meno articoli pubblicati (da circa 3 a settimana, si passa da 4 al mese), implica anche una maggiore attenzione sulla qualità dei contenuti, ma anche sulla loro unicità, e sulla capacità di rispondere alle esigenze reali di ricerca (il famoso Search intent. Se non sai come trovarlo o “tradurlo”, ti accompagno con una formazione pratica e su misura: corri a scoprire Scrittura Web felice). 3 Anche se ti hanno scoperto sui social ti cercano su Google Instagram non basta perché, anche se ti hanno scoperto sui social, e quindi proprio su Instagram, corrono a vedere chi sei su Google, sul tuo sito e poi sul blog. Perché? Semplicemente perché hanno bisogno di maggiori informazioni, e di avere la certezza che stanno scegliendo i professionisti o i brand giusti per loro. E, se ci pensi bene, è una cosa che facciamo sempre. Quindi, non conta solo da dove è partito l’utente, se da Instagram o da LinkedIn, ma conta anche che sia arrivato sul blog professionale trovando: La verità è che blog e sito contribuiscono a costruire, e anche a ridefinire, l’idea che l’utente si fa di te Proprio in aiuto e in supporto a quanto costruito attraverso i tuoi social: una conferma e attestazione di professionalità. Del resto, e te ne ho parlato bene a proposito dei motivi per cui dovresti bloggare forte, avere un blog significa avere una carta in più per: Sai cosa significa tradurre le percezioni in qualcosa di reale? Significa potenzialità e crescita, ma anche fiducia e accrescimento di valore nella mente dell’utente, e di conseguenza, anche vendita. 4 Lettura veloce, attenzione non pervenuta: sarà proprio così? Gli utenti vengono letteralmente inondati da contenuti, tanto che necessariamente la sua attenzione, già bassa, tenderà a diminuire. La World Psychiatric Association, in un articolo multi-studio del 2019, sostiene che anche le funzioni cognitive del cervello vengano alterate dall’uso intenso di telefoni con opzioni multitasking, e con esse la concentrazione. Cosa peraltro già assodata da Yeykelis che conduce già nel 2014 uno studio con altri colleghi, da cui emerge che i cambi di pagina siano inferiori ai 19 secondi, tanto che il 75% dei contenuti viene praticamente switchato! “Ah, allora mi stai dicendo di rinunciare?!”. No, affatto. Come già ti ho detto nei paragrafi precedenti, il blog è al quinto posto tra le fonti considerate di informazione più autorevoli e valide, quindi c’è tanto margine e spazio per creare la propria identità digitale attraverso la scrittura web. Ti sto però dicendo che Instagram non basta più da solo! 5 E se tutto cambiasse domani? Forse non ti piace pensare al futuro, e proprio come me, preferisci godere del presente e dell’oggi, ma in questo caso nell’oggi c’è già un forte cambiamento in atto. Puntare tutto solo su

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Scrivere fa bene: se sai anche leggere e leggerti

Scrivere fa bene, e non lo dico solo io, anzi, non lo dico affatto io, lo dicono i fatti (dai, lo dice la scienza suonava troppo accademico). La scrittura riesce a catturare emozioni, racconta e riesce anche a incanalare i tuoi perché, i valori e le percezioni. Insomma, posso dire che la scrittura fa brand, sei d’accordo? Non a caso la scrittura è anche utilizzata come vero strumento terapeutico, in grado di connetterti con parti assopite o celate del tuo stesso inconscio. Ma, per essere più veniali e concreti, la scrittura fa bene anche al tuo business, che tu sia freelance o meno, quindi meglio non sottovalutarne il potere. Ecco spiegato il perché… Perché scrivere fa bene al tuo brand? Quando dico che scrivere fa bene al tuo brand, presuppongo, innanzitutto, che tu sappia di essere un brand: libera professionista, imprenditrice di te stessa e della tua attività (se non ne sei convinta scopri come ti aiuto con la consulenza di comunicazione online). Molti professionisti commettono ancora l’errore di arenarsi sulla propria comunicazione, digitale o offline, sottostimando di troppo quella che invece è l’enorme portata (anche economica e di conversione stessa) strategica che abbiamo tutti a disposizione sotto i nostri occhi. Sì, proprio sotto il nostro naso, attraverso canali divenuti ormai pane quotidiano, non solo per i comunicatori di turno addetti ai lavori, ma anche per chi, pur non essendo del mestiere, deve autopromuoversi e procacciare i propri clienti. Parlo naturalmente dei social (Instagram, LinkedIn e lo stesso TikTok), del blog (che, vivo e vegeto, se la sta vedendo alla grande ed ecco a cosa serve un blog), della newsletter. Considera che ad esempio, solo nel 2022 (ancora in corso) è già stato stimato che in Italia, gli utenti di Instagram si aggirano attorno ad un numero di circa 25,6 milioni, e che, la media di fruizione giornaliera, è di almeno 30 minuti (stima in crescita con l’avvento di video, dirette e reel) a persona. ti rendi conto che movimento pazzesco? Insomma abbiamo contenuti facili da reperire, per tutti, e ovunque. Davvero, dunque, occorre ancora chiedersi il perché scrivere fa bene al brand!? Scrivi bene oggi anche per domani Quindi la scrittura, ad oggi, è in grado di aprire tante porte. Non sempre da sola (vedi su Instagram video, reel, foto ecc.), ma coadiuvata da tante altre azioni/attività che possiamo portare avanti, spesso in autonomia, o comunque con poco impegno economico. Quello che invece richiede tempo ed energie costanti è invece il soffermarsi sui contenuti: crearne di nuovi, possibilmente sempre interessanti e appetibili per il proprio target. Facile? Affatto! Importante? Di più! Quindi cosa fare? Incomincia tu stessa a vedere lo scrivere come un mezzo per il tuo business, e non solo un contorno o un “di più”, ma come parte integrante e fondamentale della tua strategia comunicativa. Con la scrittura puoi… 1 Arrivare al tuo target Scrivere fa bene perché ti permette di arrivare al tuo target di riferimento: Con le parole che scegli per raccontare la tua attività, con il tono di voce e le sfumature che decidi di apportare alla tua comunicazione scritta, con i contenuti che prepari, puoi fare breccia direttamente sul tuo pubblico ideale. Senza filtri o passaggi, senza distorsioni e rumori dei messaggi (teoria dell’informazione e paradigma di Shannon: il rumore è qualunque cosa che è in grado di modificare il messaggio), o comunque tenuti sotto controllo diretto di chi elabora la comunicazione scritta. 2 Veicolare il giusto messaggio Cosa vuol dire “giusto” messaggio? Il messaggio più giusto rispetto ai tuoi obiettivi e scopi comunicativi: dunque connesso alla strategia stabilita a monte. 3 Avere un’opportunità di raccontare, e raccontarti, tutta tua Quanto c’è di tuo in quello che scrivi (anche a proposito del tuo brand/attività professionale, o meglio, quanto ci sei tu in quelle parole? Anche se stai delegando la parte di scrittura dei contenuti (se vuoi delegare il blog corri da me) ricorda di concordare con chi scrive anche una parte relativa al tuo personal branding. Se tu sei il tuo brand, e lo se, devi essere anche tra le righe scritte del blog o dei social, che non vuol dire esserci fisicamente, ma esserci con: Inoltre è un modo per poter finalmente dire la tua, anche quando è fuori dal coro o quando forse sai già saranno in tre a leggere davvero, ma tu sai che già solo se qualcuno avrà recepito il tuo messaggio sarà una bella vittoria per te! 4 Porti come leader Il potere della scrittura è anche quello di aiutarti a diventare, in un certo senso, leader di idee e concetti, che, naturalmente, non vuol dire fingersi o atteggiarsi a guru “de noi artri”, quanto, piuttosto, è utile a verticalizzare la tua comunicazione su certi argomenti. Marika parla di blog, scrittura per il web felice ecc. 5 Fare community L’altra faccia della medaglia è sicuramente il fare community: più scrivi, più ti esponi, più interecetterai esigenze e bisogni di un pubblico che si rivede in te. E quanto sia importante la community oggi, te lo dice il marketing, te lo dicono le vendite e te lo dice soprattutto la gente comune con cui parli: La catarsi è potente, la scrittura è potente Fino a qui abbiamo visto quanto a un brand possa giovare l’inserimento di contenuti scritti nella propria strategia comunicativa, ma non possiamo tralasciare il fatto che che scrivere faccia bene anche a livello emotivo. J.W Pennebaker e J.M Smyth con Il potere della Scrittura ci portano alla scoperta di uno scrivere altamente curativo. Per i due autori (Professore di psicologia uno, e Professore di salute e comportamento l’altro) basterebbe dedicare pochi minuti al giorno alla scrittura per: Addirittura si parla anche di rafforzamento del sistema immunitario. Non a caso lo stesso Pennebaker è considerato l’inventore della scrittura espressiva, intesa come legame reale tra salute emotiva e salute fisica/mentale. Insomma, una vera terapia. Ed effettivamente, se penso al mio percorso personale, vivo e ho vissuto per tanto tempo la scrittura proprio come sfogo emotivo e personale.

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