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Il piacere di scrivere per gli altri

Quando si parla di scrittura si affrontano tanti argomenti, ma poche volte ho sentito parlare del piacere di scrivere per altri. Io scrivo per gli altri, e sono felice. Scrivere bene è anche misurarsi con tematiche differenti, ritmi necessariamente diversi, e vuol dire sintonizzarsi su tono di voce e target sempre nuovi. Una passeggiata? Non proprio. Insomma, calarsi nei progetti altrui non è certo semplice, e invece a mio avviso la professione del web writer è molto sottovalutata e sottostimata. Il valore che c’è dietro il costante sforzo qualitativo è molto importante, così come riuscire a trattare argomenti spesso molto lontani tra loro. Considera che, a mio avviso, saper scrivere bene non vuol dire necessariamente essere bravi nel farlo per altre persone. Web writer felice Quando scrivere per altri ti rende felice Sono una web writer felice, perché consapevole che scrivere per gli altri è l’attività che più amo. Questa cosa, devo ammetterlo, l’ho capita strada facendo, mano a mano che ho avuto modo di seguire progetti e mettermi alla prova (scopri il mio portfolio), ne ho assaporato davvero il gusto. Ho iniziato, come spesso accade, perché amavo scrivere, punto. Amavo scrivere per me, nei miei diari, sul mio primo blog, poi sui social (sia con agenzie che in forma privata), al pc, o con carta e penna. Poi ho iniziato a studiare anche la scrittura SEO, sorprendendomi io stessa ad amare qualcosa di “tecnico”, si, proprio io che sono sempre stata quella dallo scrivere intenso, emotivo, “ricamato”. Alla fine ho capito come collegare il tutto: emotività; tecnica; equilibrio. A poco a poco mi sono resa conto di amare tanto anche scrivere per altri. È un po’ come quando fai un gioco di società più per stare con gli amici che per il gioco stesso, e poi ti scopri ad amarlo immensamente (è successo anche a te?). Come scrivere bene per altre persone? Se sei qui probabilmente ti interessa anche capire come scrivere bene per altri. Come diventare web writer felici? Vorrei darti il consiglio del secolo, ma il consiglio migliore è quello di seguire il tuo flusso, non il mio. Ci sono però delle certezze, a mio avviso, che dovresti avere anche tu: passione; studio costante; apertura mentale; lettura seriale (varia ed eventuale, non solo inerente a tematiche professionali); disponibilità all’ascolto. Oltre a tutto ciò, credo che più di tutto serva empatia. Ma non quella tanto decantata dalle frasi motivazionali che troviamo sui social, parlo di qualcosa di più sottile, ma ben più potente. Quando scrivo per il blog di una libera professionista (se hai bisogno di delegare la scrittura o la SEO scopri i miei servizi), mi ci tuffo a pieni polmoni. In che senso? Nel senso che faccio mio il progetto, lo coltivo come farei con le mie cose, anzi, di più in verità. Non è mai troppo scontato, credimi. Scrivere per altri e farlo bene: 6 consigli pratici 1 Studia a fondo la persona Se anche tu sei freelance, e ti rapporti direttamente con il cliente, comincia dallo “studio”. E quando dico studio non dico solo limitandoti a quello che ti dice a parole, ma intendo dire che devi andare oltre. Posto che tu sappia già quali sono i suoi obiettivi editoriali, e anche il target di riferimento (magari avete già creato le sue reader personas), focalizzati anche su altro: Che approccio ha? Come la pensa sulle tematiche più calde della sua attività? Come parla? Come risponderebbe a quella domanda? E potrei continuare. Sbircia le sue risposte sui social, cerca di scorgere tratti della sua personalità che non sono comunicabili solo a voce. Fa le dirette su Instagram o i Reels? Segui, interagisci. 2 Traccia un profilo Prendi carta e penna e: segna i tratti salienti della sua personalità; cosa ti trasmette quando parla; se è coerente con la sua comunicazione. Insomma, prova a delineare una sorta di identikit della tua professionista. Ovviamente non siamo psicologi, ma possiamo buttare giù qualche idea, pensiero profondo, che ci possa aiutare, a produrre dei contenuti “su misura”. Su misura del target, certo, ma anche del nostro committente. 3 Approfondisci la materia Spesso, mi chiedono come faccia a scrivere per altri, anche di cose su cui non sono formata e non ho competenza. Non sono tuttologa, tutt’altro, ma sono una persona che approfondisce, studia. Mai limitarsi solo alle informazioni che ti lascia il cliente, perché tante volte sono confuse e frammentarie, o magari sono frutto di voli pindarici difficili da rendere concreti (perché ricordiamo che oggi fare una buona SEO vuol dire scrivere innanzitutto per i lettori. Hai letto il mio articolo sulla Community Hoepli editore?). Cerca altre fonti, sempre autorevoli e verificate, e dedica tempo ad organizzare i contenuti di quel post blog. 4 Santa scaletta Io sono per la scaletta. Vecchia scuola? Forse, anzi, dati i miei anta, sicuramente si. Utilizzare la scaletta è per me un modo importante per organizzare i pensieri, per poi vederli prendere forma. Prima ancora di arrivare alla creazione della tua scaletta perfetta, puoi anche pensare di sfruttare mappe mentali e concettuali per una strategia a prova di lettore. Questo schematizzare i concetti principali renderà più semplice il lavoro di scrittura, perché ti darà modo di riflettere sulle varie sfaccettature di quella tematica, che potrebbero sfuggire se non messe bene a fuoco. 5 No bozza no party Sfrutta la possibilità di redigere i tuoi testi in bozza. Questo è un consiglio che vale sempre e per tutti, perché dalla bozza, l’articolo si trasforma in una farfalla (ops gioco di parole bozza, bozzolo!) bellissima. Se ci pensi bene la bozza nasce proprio per questo: per essere modificata; migliorata, completata. Quindi non impazzire con la prima stesura, piuttosto fai una lunga pausa e poi struttura sempre di più e, a fondo, il tuo contenuto. 6 Chiedi un feedback Scrivere per altri non vuol dire avere poteri magici, così accade che se anche fai tutto benissimo, la persona potrebbe non sentirsi rappresentata al meglio dai tuoi scritti. Innanzitutto, no panic. Soprattutto in una fase iniziale,

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Idee per un blog: 5 modi per trovarle

I contenuti per il tuo blog non cascano dal cielo Il tuo bellissimo blog professionale sarebbe pronto per spiccare il volo, se non fosse che non sai proprio cosa scrivere. O meglio, i primi articoli magari sono anche sono pronti, ma adesso hai la classica sindrome del foglio bianco, quella del “adesso cosa scrivo?”. Ecco perché ho pensato a te, che ti stai crogiolando da giorni in attesa che qualcosa cambi, ma sappi che le idee per un blog non cascano dal cielo, devi essere tu a farle arrivare. La bella notizia è che ci sono tanti modi per stimolare la creatività e l’inventiva anche nella scrittura per il web, ti lascio alcuni suggerimenti per aiutarti in questa impresa. Poi mi fai sapere come va? 1 – Cerca le idee per i tuoi articoli su Google Si, non ho scoperto io l’America, eppure ti assicuro che tante volte le cose che sembrano scontate poi non lo sono affatto. E adesso tu mi dirai “eh, ma se non ho idee cosa cerco su Google?”. Devi cercare l’ispirazione, non l’idea già pronta, e vedrai che poi l’illuminazione vera e propria si paleserà bella e luminosa nella tua mente. Mi spiego meglio. Se hai già in mente l’argomento principale che desideri trattare (e dai, di certo questo lo sai) prova innanzitutto a cercarlo su Google: ti si aprirà un mondo fantastico, quello della SERP e pieno di risposte alle tue domande. Zio Google ci mette a disposizione Google Suggest che è un ottimo strumento per trovare sia parole chiave che nuovi argomenti di cui parlare. Tra l’altro, è proprio lì a portata di mano e come sai è completamente gratuito, ed è anche la prima cosa da fare (poi lo vedremo insieme, o se vuoi approfondire bene e subito contattami per la tua formazione di seo copywriting personalizzata), ancor prima di iniziare ad approcciarsi alla vera ricerca di “parole chiave”, per posizionare online il tuo sito o blog. Come vedi dall’immagine, ma di sicuro l’avrai già notato milioni di volte, è lo stesso motore di ricerca a suggerirci eventuali altri argomenti correlati alla stessa area semantica (trattasi in sostanza di possibili keyword, se poi sono appetibili è un discorso a parte, legato ai volumi di ricerca). A questo punto la tua mente comincerà a svolazzare come la farfalla o come la donna delle pubblicità che indossa l’assorbente con le ali (libera e felice), e le idee sbocceranno da sole. Ma tranquilla, se questo ancora non avviene puoi giocarti altre carte. 2 – Studia i competitor Le idee per un blog non si coltivano, lo abbiamo capito, ma le alternative non mancano. Lo studio dei competitor, molto importante lato SEO, è fondamentale anche per la parte dei contenuti. Ammettiamolo, ormai siamo in tanti in ogni campo, e ci sono tanti professionisti super validi in rete, che riempiono i loro blog di cose davvero utili per gli utenti in target. Ricordi l’ispirazione che ti dicevo di cercare su Google? Puoi cercarla anche così, ma occhio a non fare la grande assurda sciocchezza (apprezza che mi sto censurando) di copiare, si, so che non sei il tipo ma meglio precisarlo: non solo è eticamente scorretto, ma peggio, di più. Non si fa. Punto. Quello che invece puoi fare benissimo è prendere spunto e farti delle domande: quali concetti potresti sviluppare? puoi apportare valore a quegli stessi argomenti? ha senso inserirli nella tua strategia (si perché devi ragionare anche in quest’ottica)? Valuta attentamente tutto e probabilmente, la giusta osservazione ti aiuterà a farne nascere tante altre di idee, siano esse per il tuo blog professionale che per i tuoi social (sai che puoi attuare una strategia multicanale? Con lofacciodigital ti possiamo aiutare, contattami per avere informazioni). 3 – Entra nelle community In molti settori le community sono una miniera di informazioni e idee che galleggiano nella bacheca ad ogni post. Sta solo a te esser pronta a coglierne le sfumature. In particolare le community Facebook, quando funzionano, ti danno modo di toccare con mano le esigenze reali del tuo target di riferimento. Spesso si tende a sottovalutare le potenzialità di questo tipo di approccio, ma parlando per esperienza personale, molte delle idee travate poi più utili dal target (e lo so dalle visualizzazioni di Analytics)di riferimento sono arrivate nel piano editoriale proprio da qui. 4- Ascolta Ascolta, osserva attivamente quello che ti circonda, le idee sono già in circolo, già in viaggio verso di te. 5 – Vai in trasferta Per trovare idee per un blog devi andare in vacanza? Anche si, ma non intendevo questo. Porta in trasferta la tua mente: leggi mai blog di altri paesi? ti confronti mai con altre realtà? Questo a cosa serve se poi il mio blog è in Italia? Serve proprio alle idee, a cambiare approccio, ad avere forma mentis e visioni che differiscono dalle nostre (come ideologia popolare). Ammetto che è un’attività che richiede tempo, impegno, se come ti destreggi con l’inglese ma non sei certo madrelingua. Eppure se provassi a mettere in agenda, questo tipo di ricerca, stai sicura ti stupiresti dei risultati. Ricomincia da 0 Adesso che le idee non ti mancano, corri ad impostare il tuo piano editoriale vincente. A prescindere da questi 5 modi per stimolare la tua raccolta di idee (poi ne vedremo altri), sono certa che tu ne abbia già tante a disposizione: metti a nudo le tue competenze, sei tu il punto 0 da cui partire e scommetto che pioveranno contenuti di valore.

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A cosa serve il blog se sei freelance?

Il blog come strumento di inbound marketing Qui gatta ci cova, anzi, qui blogger ci cova! A cosa serve il blog se sei una libera professionista? Forse te lo stai già chiedendo o forse ancora non hai preso in considerazione questo strumento di marketing (male, molto male). Sì, perché di strumento di marketing si tratta, per giunta a costi contenuti e disponibile proprio per tutti. Il blog professionale è una grande opportunità che non dovresti perdere, per diversi motivi che ora vedremo insieme. Perché dovresti avere un blog se sei libera professionista? Se sei una libera professionista so che stai già facendo tante cose, tra lavoro e vita privata, social da aggiornare costantemente (a proposito di social corri a leggere come fare storytelling), starai sicuramente pensando: “ecco ci manca solo il blog”. Effettivamente sì, il blog manca davvero: sei sicura valga la pena perdersi la possibilità di avere un vero e proprio strumento di inbound marketing? Ti capisco davvero, perché la gestione del tempo è sempre un cruccio per noi freelance, che talvolta finiamo per farci inglobare in un fiume di cose da fare, senza più capire dove finisca il lavoro e dove cominci il resto della nostra vita. Però, c’è un gran bel però. Non posso negare che un blog che affronti tematiche inerenti il tuo lavoro sia un progetto impegnativo, che richiede costanza nella pubblicazione e anche studio e dedizione nel tempo, ma, una volta impostata la strategia, e capiti i passaggi, puoi tranquillamente organizzarti pianificando gli articoli da pubblicare. Ti assicuro che così avrai il tempo di respirare, e un ritmo ben diverso da quello a cui forse sei abituata con i social. Anche i costi sono contenuti, in quanto è un’attività che puoi portare avanti da sola (formandoti ovviamente con #telospiego), a patto naturalmente di esser pronta ad investire laddove sia necessario: il sito, il dominio, o magari fino a poterne delegare completamente la gestione. 5 motivi per cui ti serve il blog se sei freelance 1 – Posizionamento dei contenuti su Google Forse ti stupirà sapere che attraverso il blog hai più modo di farti trovare su Google. E se ti stai chiedendo perché è cosa buona e giusta sappi che più sei in alto e visibile tra i risultati di ricerca, più facilmente avrai modo di intercettare persone potenzialmente interessate ai tuoi prodotti o servizi. Le pagine statiche di un sito possono essere indicizzate, ma tendenzialmente, data la competizione, è probabile facciano più fatica a posizionarsi bene in SERP (risultati di ricerca di Google): Poter contare su contenuti sempre nuovi e aggiornati, come invece accade con gli articoli del blog, è dunque una grande occasione per far crescere anche il tuo sito. Naturalmente occorre anche una buona strategia interna, in modo tale che il blog riesca a comunicare con il resto delle pagine statiche (tipo la pagina dei servizi), per dar modo ai lettori di conoscere la tua attività, fino a capire come puoi essere loro d’aiuto. 2 – Intercettare più keyword Come ti ho anticipato nel paragrafo precedente, sappi che con gli articoli del blog hai modo di posizionarti su più keyword che ruotano attorno alle macro aree che hai scelto di trattare nel blog. In questo modo, banalmente, scrivi oggi e scrivi domani, avrai sicuramente più possibilità di creare contenuti utili e rispondenti perfettamente al search intent (intenzioni reali della ricerca) di chi digita domande su Google (ne abbiamo parlato anche a proposito della scrittura SEO). 3 – Creare autorevolezza La questione dell’autorevolezza è molto importante, e ha sempre una doppia valenza: Questo cosa vuol dire? Significa che, scrivendo articoli utili, e con delle buone azioni di link building, potrai “far vedere” a Google che anche il tuo blog merita di ottenere punteggi perché autorevole (riceve link da siti “autorevoli”). Inoltre, un blog aggiornato e ben strutturato, è sempre un ottimo biglietto da visita: un modo per dire alle persone che ti leggono che sei affidabile, hai conoscenza della materia (ne sai a pacchi). Questo ti aprirà anche le porte a nuove collaborazione, magari anche con i competitor. 4 – Fare personal branding Quando molte miei clienti sentono parlare di personal branding, si limitano a raccontarmi della loro presenza su Instagram o su altri social (ma sai che Instagram non basta più?), e quindi poi passano a chiedermi a cosa serve il blog. Io per prima sono su Instagram (mi segui, vero? @marika_maino), ma perché non approfittare di questa opportunità? Il blog serve proprio a questo: ad aiutare chi ti segue a capire i tuoi valori, chi sei e, soprattutto cosa puoi fare per loro. 5- Lead – Community Altro risvolto della medaglia, che devi proprio sapere è che anche attraverso un blog è possibile: 1 – fare lead: acquisire un contatto con le persone a fini commerciali (orientato alla vendita), anzi, un contatto potenzialmente interessato (anche grazie alla creazione della newsletter) all’acquisto; 2- creare e consolidare una community: ti ricordo che ante social c’erano le community proprio afferenti ai blog (spesso dei forum). Insomma non escludere ancora una volta questa occasione anzi: Insomma, agisci e sii proattiva. Hai capito perché devi avere un blog? Adesso che sai a cosa serve il blog professionale non puoi che iniziare a capire da che parte iniziare. Se hai bisogno di un supporto sai sempre dove trovarmi, e cioè qui, sul mio blog di lavoro, perché si sa, i social non sono nostri ma il sito si. Ti aspetto! E se hai bisogno di capire come avere un blog professionale a prova di lettore, scopri subito la mia formazione di Scrittura Web Felice.

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3 cose sulla scrittura SEO che ti faranno cambiare prospettiva

La scrittura SEO ti stressa? Scopri come cambiare prospettiva Sei in una fase di transizione e ti stai chiedendo se la scrittura SEO sia così determinante per i tuoi contenuti e quanto tu debba approfondire la questione? Te lo dico io, e lo faccio subito: la scrittura SEO fa bene e andrebbe approfondita assolutamente, ma solo nella misura in cui tu abbia già dei contenuti validi (e poi ti dirò cosa intendo). Questo cosa significa? Che è tutto molto più semplice di quanto tu possa pensare: inutile dedicarsi ad apprendere le tecniche per trasformare i tuoi articoli in ottica SEO, se poi hai dei testi che non comunicano, non parlano, e non dicono niente ai tuoi lettori. Devi mettere al centro chi legge e le sue esigenze: cosa cercava davvero? Come posso soddisfare il suo bisogno di informazioni? La tecnica è importante ma il cervello di più! Scrittura SEO e ansia da prestazione Questa cosa che la scrittura SEO metta ansia da prestazione io la capisco. Magari ti è capitato più volte di sentire paroloni, di leggere testi a tuo avviso “normali” per poi scoprire che erano scritti in ottica SEO. Ecco, è proprio questa la prima cosa che dovrebbe aiutarti a gestire questa ansia da prestazione: prima di pensare a scrivere bene degli articoli SEO friendly, pensa scrivere bene, punto. E come si fa per scrivere bene? Anche qui ci sarebbe un mondo di cose da dire, ma cosa ne pensi se andiamo per piccoli step? Inizia rispondendo a queste 10 domande: Scrivere per il web non è così semplice come sembra, e la scrittura SEO fa miracoli solo quando è parte di un tutto ben più ampio. Non ti nascondo che io ho iniziato la mia attività proprio perché credevo di saper scrivere, fino a quando poi la cruda verità mi si è palesata crudele: ho scoperto che la scrittura per il web nasconde delle insidie a cui non avevo pensato, ed è più complicata del previsto. Studiare e formarsi è sempre importante (se vuoi approfondire la scrittura SEO dai un’occhiata anche ai miei servizi), metterci il cuore e la passione, credimi, lo è altrettanto, perché son quelli che poi ti spingono ad andare avanti con grinta e tenacia. 3 cose che ti faranno cambiare prospettiva sui testi SEO 1 – Pensa prima ai lettori e poi a Google Non otterrai i risultati sperati fino a quando non comincerai a renderti conto che: Google ti ama solamente quando tutti gli altri ti amano (Wendy Piersal). Del resto lo stesso zio Google ha più volte chiarito che, ad oggi, il valore dei contenuti è fondamentale per far crescere un sito o un blog in SERP (presente i risultati di ricerca? Tutto quello che viene fuori dopo che digiti la domanda nella barra di ricerca costituisce la SERP). Devi sapere che i fattori di ranking (immaginali come un punteggio che assegna Google per alcune attività di SEO on-page e off- page) sono tantissimi, circa 200, ma non sappiamo bene che peso abbiano (o meglio, su alcuni è più chiaro, su altri c’è più dibattito). Ecco, la redazione di contenuti che rispondano in maniera efficace alle necessità degli utenti, sono quelli che verranno premiati anche da Google. Ecco perché è fondamentale soddisfare prima di tutto chi legge: solo così starai percorrendo la strada giusta. 2- Usa le keyword per dare valore Benissimo utilizzare le keyword, le parole chiave che hai cercato e che sai bene vanno inserite nei testi per: Ma attenzione che le keyword potrebbero sono un’arma a doppio taglio, bisogna dosarle bene all’interno dei testi, in modo tale da aggiungere valore per i lettori, senza però compromettere la leggibilità. Ti sembra scontato? Sappi che non lo è affatto. Devi infatti sapere che, fino a qualche anno fa, e anche oltre in verità (ma di questo ne parleremo più avanti), le parole chiave venivano letteralmente “spammate” all’interno dei testi, senza troppi problemi, anche a costo di comprometterne di molto la leggibilità e il significato stesso del testo. Insomma, messe sempre e comunque, anche a costo di produrre del materiale scadente o di poco valore. Intento di Ricerca e ricerca di intenti Poi, sull’onda dei vari aggiornamenti di Google, Hummingbird in testa, è stato introdotto il concetto di Search Intent: l’intento di ricerca. Scommetto che l’hai già sentito nominare. Te lo spiegherò meglio nei prossimi post, quello che devi sapere è che: chi scrive deve cecare di intercettare e capire il vero intento di ricerca dell’utente. La scrittura SEO è anche e soprattutto questo, cioè il creare contenuti di valore in linea con quello che le persone cercano davvero quando digitano le loro domande nella barra di ricerca di Google. In sostanza devi chiederti sempre: “cosa cercano davvero le persone su Google quando digitano una data query (domanda su Google)?”. 3 – Cura i tuoi testi Il terzo motivo è che per fare oggi una buona SEO dei contenuti devi innanzitutto curare i tuoi testi. Cosa intendo? Una scrittura fluida e semplice che risponda realmente alle esigenze dei lettori è la vera base della buona scrittura SEO. La tecnica è importante ma non può fare più tutto da sola: ha bisogno ancora delle scrittura quella vera, quella che non pensa a scrivere per un motore di ricerca, quella che diventa umana e in un certo senso ritorna alle origini, a quando si scriveva per comunicare. Per iniziare a scrivere bene inizia a concentrarti sulla scrittura vera e propria. Assicurati quindi di: E, soprattutto, inserisci le keyword in armonia con i tuoi testi. E quindi hai cambiato prospettiva? Calcola che questi 3 concetti sono solo alcuni dei fattori che devi valutare e conoscere quando ti occupi di scrittura online, sia per te che per i tuoi clienti. Quello che devi iniziare a pensare è che il lettore viene prima di tutto: pensa sempre al valore reale e concreto che puoi dare alle persone con i tuoi articoli. Del resto, se ci pensi, siamo tutti a caccia di risposte, ecco perché (e

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