Scrivere fa bene: se sai anche leggere e leggerti

Scrivere fa bene, e non lo dico solo io, anzi, non lo dico affatto io, lo dicono i fatti (dai, lo dice la scienza suonava troppo accademico). La scrittura riesce a catturare emozioni, racconta e riesce anche a incanalare i tuoi perché, i valori e le percezioni. Insomma, posso dire che la scrittura fa brand, sei d’accordo?

Non a caso la scrittura è anche utilizzata come vero strumento terapeutico, in grado di connetterti con parti assopite o celate del tuo stesso inconscio. Ma, per essere più veniali e concreti, la scrittura fa bene anche al tuo business, che tu sia freelance o meno, quindi meglio non sottovalutarne il potere. Ecco spiegato il perché…

Perché scrivere fa bene al tuo brand?

Quando dico che scrivere fa bene al tuo brand, presuppongo, innanzitutto, che tu sappia di essere un brand: libera professionista, imprenditrice di te stessa e della tua attività (se non ne sei convinta scopri come ti aiutiamo con la comunicazione digitale noi del team di Lofacciodigital).

Molti professionisti commettono ancora l’errore di arenarsi sulla propria comunicazione, digitale o offline, sottostimando di troppo quella che invece è l’enorme portata (anche economica e di conversione stessa) strategica che abbiamo tutti a disposizione sotto i nostri occhi. Sì, proprio sotto il nostro naso, attraverso canali divenuti ormai pane quotidiano, non solo per i comunicatori di turno addetti ai lavori, ma anche per chi, pur non essendo del mestiere, deve autopromuoversi e procacciare i propri clienti. Parlo naturalmente dei social (Instagram, LinkedIn e lo stesso TikTok), del blog (che, vivo e vegeto, se la sta vedendo alla grande ed ecco a cosa serve un blog), della newsletter.

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Considera che ad esempio, solo nel 2022 (ancora in corso) è già stato stimato che in Italia, gli utenti di Instagram si aggirano attorno ad un numero di circa 25,6 milioni, e che, la media di fruizione giornaliera, è di almeno 30 minuti (stima in crescita con l’avvento di video, dirette e reel) a persona. ti rendi conto che movimento pazzesco?

Insomma abbiamo contenuti facili da reperire, per tutti, e ovunque. Davvero, dunque, occorre ancora chiedersi il perché scrivere fa bene al brand!?

Scrivi bene oggi anche per domani

Quindi la scrittura, ad oggi, è in grado di aprire tante porte. Non sempre da sola (vedi su Instagram video, reel, foto ecc.), ma coadiuvata da tante altre azioni/attività che possiamo portare avanti, spesso in autonomia, o comunque con poco impegno economico.

Quello che invece richiede tempo ed energie costanti è invece il soffermarsi sui contenuti: crearne di nuovi, possibilmente sempre interessanti e appetibili per il proprio target.

Facile? Affatto! Importante? Di più!

Quindi cosa fare? Incomincia tu stessa a vedere lo scrivere come un mezzo per il tuo business, e non solo un contorno o un “di più”, ma come parte integrante e fondamentale della tua strategia comunicativa.

Con la scrittura puoi…

1 Arrivare al tuo target

Scrivere fa bene perché ti permette di arrivare al tuo target di riferimento:

  1. coinvolgendo;
  2. informando;
  3. emozionando.

Con le parole che scegli per raccontare la tua attività, con il tono di voce e le sfumature che decidi di apportare alla tua comunicazione scritta, con i contenuti che prepari, puoi fare breccia direttamente sul tuo pubblico ideale.

Senza filtri o passaggi, senza distorsioni e rumori dei messaggi (teoria dell’informazione e paradigma di Shannon: il rumore è qualunque cosa che è in grado di modificare il messaggio), o comunque tenuti sotto controllo diretto di chi elabora la comunicazione scritta.

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2 Veicolare il giusto messaggio

Cosa vuol dire “giusto” messaggio? Il messaggio più giusto rispetto ai tuoi obiettivi e scopi comunicativi: dunque connesso alla strategia stabilita a monte.

3 Avere un’opportunità di raccontare, e raccontarti, tutta tua

Quanto c’è di tuo in quello che scrivi (anche a proposito del tuo brand/attività professionale, o meglio, quanto ci sei tu in quelle parole? Anche se stai delegando la parte di scrittura dei contenuti (se vuoi delegare il blog corri da me) ricorda di concordare con chi scrive anche una parte relativa al tuo personal branding.

Se tu sei il tuo brand, e lo se, devi essere anche tra le righe scritte del blog o dei social, che non vuol dire esserci fisicamente, ma esserci con:

  • i tuoi valori;
  • il tuo tono di voce;
  • la tua personalità;
  • la tua unicità/valore.

Inoltre è un modo per poter finalmente dire la tua, anche quando è fuori dal coro o quando forse sai già saranno in tre a leggere davvero, ma tu sai che già solo se qualcuno avrà recepito il tuo messaggio sarà una bella vittoria per te!

4 Porti come leader

Il potere della scrittura è anche quello di aiutarti a diventare, in un certo senso, leader di idee e concetti, che, naturalmente, non vuol dire fingersi o atteggiarsi a guru “de noi artri”, quanto, piuttosto, è utile a verticalizzare la tua comunicazione su certi argomenti.

Marika parla di blog, scrittura per il web felice ecc.

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5 Fare community

L’altra faccia della medaglia è sicuramente il fare community: più scrivi, più ti esponi, più interecetterai esigenze e bisogni di un pubblico che si rivede in te. E quanto sia importante la community oggi, te lo dice il marketing, te lo dicono le vendite e te lo dice soprattutto la gente comune con cui parli:

  • si acquista e si sceglie il professionista più per condivisione valoriale, che per il valore effettivo della prestazione.

La catarsi è potente, la scrittura è potente

Fino a qui abbiamo visto quanto a un brand possa giovare l’inserimento di contenuti scritti nella propria strategia comunicativa, ma non possiamo tralasciare il fatto che che scrivere faccia bene anche a livello emotivo.

J.W Pennebaker e J.M Smyth con Il potere della Scrittura ci portano alla scoperta di uno scrivere altamente curativo. Per i due autori (Professore di psicologia uno, e Professore di salute e comportamento l’altro) basterebbe dedicare pochi minuti al giorno alla scrittura per:

  • alleggerire le tensioni emotive;
  • provare benessere psico-fisico;
  • diminuire lo stress;
  • superare o affrontare vecchie ferite;
  • rendere più solide ed equilibrate le relazioni.

Addirittura si parla anche di rafforzamento del sistema immunitario.

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Non a caso lo stesso Pennebaker è considerato l’inventore della scrittura espressiva, intesa come legame reale tra salute emotiva e salute fisica/mentale. Insomma, una vera terapia. Ed effettivamente, se penso al mio percorso personale, vivo e ho vissuto per tanto tempo la scrittura proprio come sfogo emotivo e personale.

Leggere è un dovere oltre che un piacere

Posto, dunque, che la scrittura faccia bene al business quanto alla persona: dove possiamo collocare la lettura? Io sono vecchia scuola, vuoi per l’età anagrafica, vuoi perché credo che altre epoche mi avrebbero rispecchiata di più, adoro la carta e i libri.

Ciò non toglie che credo sia anche una responsabilità di chi scrive e produce contenuti dedicare tempo utile alla lettura. E dico tempo utile non a caso, ma per pura convinzione e necessità.

Ci sono tanti tipi di lettura e quella disfunzionale, lo sai, sta vincendo. I social ci hanno talmente tanto abituati a contenuti scritti, che ormai doniamo loro attenzione col contagocce. Ma ecco che, il paradosso è dietro l’angolo così ti dico subito che: per scrivere bene devi leggere.

Sommersi da contenuti tutti uguali: impariamo a nuotare!

Siamo sommersi di contenuti tutti uguali, spesso privi di valore e personalità (che poi a ben guardare, lo stesso Google ci esorta continuamente a redigere testi di qualità e pertinenti con le ricerche ed esigenze degli utenti). Portiamo avanti il compitino quasi a dire “ecco, l’ho scritto, ho fatto il mio”. E no, così non solo non hai fatto il tuo, hai solo usato una scorciatoia anche bruttina a dirla tutta.

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Leggere è un’occasione, una ventata di freschezza. Idee, ispirazione, nuovi punti di vista non piovono dal cielo, ma dalle parole scritte.

Ed è la scrittura che crea il tuo brand ( o comunque ti aiuta a crearlo!).

Mettici il bold nella penna

Quello che ti sto dicendo, in pratica, è che, per me, scrivere bene è fare in modo che scrivere faccia anche bene.

Al tuo target che legge, a te che scrivi, in un flusso emotivo che parli davvero di te, che racconti veramente valore, ma anche difficoltà che ti tengono arenata o stanca, che ti fanno tremare le ginocchia e che a volte la sera non ti fanno sentire tranquilla. Scrivere di verità anche quando fa male, anche quando vedi che il mondo è pieno di unicorni e tu sei l’unica a restare con il naso all’insù senza nemmeno capire bene perché.

Ecco, per questo scrivere fa bene, per raccontare la verità, o almeno, la tua versione e visione di essa. Che ne pensi? Hai problemi con la tua scrittura emotiva? Contattami per un confronto, me sarò felice!

E se hai letto fin qui, ben fatto, sei già una spanna avanti.

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